Home In evidenza La bocciatura di Casini e l’inerzia di un centro mellifluo

La bocciatura di Casini e l’inerzia di un centro mellifluo

by Maurizio Ciotola

Sciolte le Camere andiamo a elezioni in uno scenario politico nuovo, diverso per quanto riguarda la modalità con cui verrà messa in campo una campagna elettorale da effettuare in due mesi.

La riduzione del numero dei parlamentari, trecentoquarantacinque in meno, condurrà a una corsa spietata all’accaparramento del seggio, che avverrà nella misura del consenso già ipotizzato per ogni candidato e parlamentare uscente.

Il vero problema della caduta del Governo e dello scioglimento delle Camere, su cui si è giocato al buio tra le stanze di alcuni parlamentari e il presidente del Consiglio, ha condotto gli esperti del sistema a giocare la carta delle elezioni.

La votazione al Senato sulla mozione del Sen. Casini sulla quale il presidente Draghi ha posto la fiducia, e per la quale pur ottenendola, non si sono presentati in aula i senatori del Movimento 5 stelle, di Forza Italia, e della Lega, ha costituito la definitiva bocciatura della elezione alla presidenza della repubblica di Pierferdinando Casini.

Perché su quella fiducia, che metteva a nudo il vero nodo della crisi, ovvero l’accordo mancato sull’elezione del prossimo capo dello stato, Draghi ha chiamato allo scoperto coloro che rifiutavano quell’accordo.

Vi sembrerà un banale gioco di parole, ma nei “casini” ci si è finiti per l’ostinazione di quelle aree di centro che, in misura ostinata premevano per l’elezione di Casini.

La prossima legislatura prenderà vita da un nuovo e differente Parlamento, in cui la presenza di 345 parlamentari in meno, consentirà un maggior controllo e, tristemente, un minor dispendio per orientare i seicento parlamentari eletti.

Com’è altresì probabile che lo scenario risulti talmente differente e refrattario, forse indipendente, da poter orientare le scelte del Paese verso un futuro diverso.

Ma sono solo velleità e illusioni, giacché il parterre che si prospetta, più che novità sembra ci riporti al passato, un passato antico che nessuno deve dimenticare, per l’orrore che ha generato nel nostro Paese e in Europa.

Un orrore che fu generato, ieri come oggi, da un mellifluo centro popolare che, nell’intessere relazioni indifferenti al contesto sociale, ci ha condotto nel buio più assoluto degli anni del fascismo.

L’allerta massimo è questo, determinato da giochi di palazzo che, nell’imporre il candidato alla presidenza della repubblica, hanno perso di vista la realtà politica in mano a giocatori scaltri e veloci, che hanno saputo centrare due obiettivi: l’abbattimento della candidatura di Casini e la determinazione, possibile, di una nuova maggioranza.

Del resto sappiamo che i nipoti o i figli di leader, quasi mai riescono a essere all’altezza dei genitori o zii, e di questo fallimento Enrico Letta è il primo responsabile.

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