E alla fine sbarcarono tutti. E’ stato autorizzato con tante polemiche lo sbarco dei 35 migranti che erano rimasti sulla Humanity One.
I naufraghi, alla fine del teatrino, sono scesi dalla nave della Ong tra gli applausi degli attivisti e della gente del posto.
La battaglia è stata strapersa dal governo Meloni che, oltre a non ottenere approvazione e solidarietà internazionale, è stata capace di perdere clamorosamente la sua nomea di “caccia migranti” in pochissimo tempo.
Intanto da Palazzo Chigi arriva una nota di piaggeria di Giorgia Meloni nei confronti di Parigi. “Apprezzamento per la decisione della Francia di condividere la responsabilità dell’emergenza migratoria, fino ad oggi rimasta sulle spalle dell’Italia e di pochi altri Stati. Importante proseguire in questa linea con gli Stati più esposti, così da trovare una soluzione condivisa e comune, per fermare la tratta degli esseri umani e gestire in modo legale ed equilibrato il fenomeno che ha assunto dimensioni epocali. L’emergenza immigrazione è un tema europeo e come tale deve essere affrontato, nel pieno rispetto dei diritti umani e del principio di legalità”, dice Giorgia Meloni.
Parigi dunque si prepara “ad aprire il porto di Marsiglia alla nave Ocean Viking di Sos Mediterranée, o nella notte fra mercoledì e giovedì o nella giornata di giovedì. Dipenderà da quando lascerà il sud del Mediterraneo. Lo sbarco a Marsiglia si svolgerà sotto la supervisione della Prefettura. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo”, dice il ministero dell’Interno francese. “Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo”, aggiungono le fonti francesi.
La Francia, inoltre, denuncia il «comportamento inaccettabile» dell’Italia riguardo alla vicenda che ha coinvolto la nave Ocean Viking con a bordo i migranti.
E così mentre la Meloni ringrazia la Francia per la sua solidarietà, che dovrebbe essere d’obbligo, da Parigi piovono insulti sulla premier italiana.
Tuttavia, sebbene dal canto suo l’Italia abbia le sue ragioni a non doversi sobbarcare tutta l’immigrazione che arriva in Europa, la Meloni ha finito per fare la dura con i deboli e la debole con i forti.
La situazione in Africa del Nord venne destabilizzata proprio da Usa e Francia, con la benedizione del Governo Berlusconi, di La Russa, che all’epoca ricopriva l’incarico di Ministro della Difesa, e di Guido Crosetto, ex sottosegretario del governo Berlusconi.
E sono proprio Usa e Francia a dover risolvere i problemi creati in Africa del Nord dalla Primavera Araba che ha finito per uccidere i regimi forti sostituendoli con regimi più trogloditi, più sanguinari e radicali. Ma per le democrazie occidentali è sempre così, loro fanno i danni, e altri devono sopportare le conseguenze.
Ed è proprio con questi figuri che la Meloni dovrebbe fare la forte, poiché le povere anime che attraversano il Mediterraneo, tra i tanti pericoli, sperano solo di trovare una situazione più prospera riguardo a quella che Sarcozy e Obama crearono a quel tempo.