Home News Intervista a Barbara Floridia (M5Stelle), Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione: “Per la Sicilia occorrono fatti concreti e modernizzazione digitale”

Intervista a Barbara Floridia (M5Stelle), Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione: “Per la Sicilia occorrono fatti concreti e modernizzazione digitale”

by Rosario Sorace

Dopo il beau geste di Giancarlo Cancelleri, M5Stelle, che ha rinunciato a presentarsi alle primarie per la scelta del candidato Presidente del centro sinistra è uscito fuori per l’appuntamento del 23 Luglio la designazione di una Senatrice, Barbara Floridia, 45 anni, eletta nel 2018 ed attualmente Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione.

La Floridia è messinese e si è laureata brillantemente in Lettere Moderne a 23 anni. Ha insegnato come precaria letteratura, italiano e latino dal 2000 sino al 2007 in provincia di Vicenza e nello stesso anno è entrata in ruolo insegnando al Liceo San Savarino di Partinico (PA) e successivamente all’IIS Maurolico di Messina.

Dunque, l’esponente del Movimento Cinque Stelle conosce molto bene le tematiche ataviche della nostra scuola e in special modo quelle del precariato.

Da sempre è in prima linea per ridare dignità e decoro al ruolo degli insegnanti e per far crescere i finanziamenti alle strutture scolastiche nel solco della necessaria innovazione digitale.

Appena eletta è divenuta segretaria d’aula e per le sue riconosciute e buone doti oratorie vice capogruppo.

Fa parte della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.

All’interno del Ministero dell’Istruzione ha progettato e ideato Rigenerazione Scuola, il piano per la transizione ecologica e culturale delle scuole, utile a rinforzare l’insegnamento dell’educazione civica.

Ora è candidata per le primarie del 23 luglio 2022 cercando di contribuire a rimettere in sesto le quotazioni in discesa dei pentastellati dopo la scissione dei seguaci di Di Maio.

Ricordiamo che il M5Stelle nelle elezioni del 2018 in Sicilia raggiunse un risultato elettorale straordinario e strepitoso di oltre il 40% dei consensi.

Sei una donna pacata e vitale che ha conosciuto le varie stagioni del Movimento dall’attivismo nei meet up sino alla tua elezione. Come si fa ad uscire da questa crisi che ha portato alla scissione i Cinque Stelle?

E’ un momento molto particolare, ma sono certa che il MoVimento 5 Stelle, nonostante le fuoriuscite che si sono avute nelle ultime settimane, saprà ricompattarsi, ritrovando la propria identità.

C’è sempre un pregiudizio e una riserva mentale di tipo maschilista sulle donne in politica difficile da sfatare. Vengono più valutate per l’aspetto fisico e non certamente per la preparazione, la competenza e la qualità. A che cosa tieni in modo particolare nella tua azione politica?

Alla concretezza. Il mio impegno e la mia azione politica è stata sempre rivolta al raggiungimento di risultati concreti per il territorio. Basti pensare a tutte le attività che, in questi anni da senatrice, ho posto in essere per la Sicilia.

Ad esempio, mi sono impegnata in prima persona per ottenere il blocco della realizzazione dell’inceneritore nella Valle del Mela, in provincia di Messina.

Ho contribuito all’istituzione dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, che si occupa sia della gestione dei porti sulla sponda siciliana che su quella calabrese dello Stretto di Messina, dopo che nel 2016 l’Autorità portuale della mia città era stata cancellata.

Ho sostenuto l’istituzione delle ZES (Zone Economiche Speciali) in Sicilia, dove grazie a particolari incentivi fiscali e alla semplificazione delle procedure amministrative, arriveranno nuovi importanti investimenti con la creazione di nuovi posti di lavoro.

Grande è stata la mia attenzione verso la questione idrica nella nostra Regione, visto che oggi, oltre il 50% dell’acqua immessa nelle tubature si disperde perché non ci sono reti idriche adeguate. Proprio per questo, ho voluto che nel PNRR ci fossero importanti risorse per l’efficientamento delle reti idriche siciliane.

Ho, inoltre, contribuito all’istituzione di un fondo di oltre 13 milioni di euro per l’approvvigionamento idrico delle isole minori siciliane.

La Regione Siciliana è nel pantano finanziario e organizzativo. Quali sono per te le ricette per uscirne fuori?
Penso sia necessario un nuovo metodo nella gestione e nella riorganizzazione della Regione Sicilia, all’insegna della trasparenza e della legalità.

Bisogna, inoltre, mettere al primo posto i cittadini e servono urgentemente misure economiche e sociali per attuare una rete di protezione in loro favore. Occorrono misure concrete.

Oggi per la prima volta si misura il “campo largo” in Sicilia e forse da Roma qualcuno mostrava perplessità per questa alleanza. Che futuro prevedi?

Queste primarie rappresentano un formidabile momento di democrazia per il campo progressista, per decidere chi potrà candidarsi per la nostra coalizione.

Stiamo lavorando sui temi e stiamo lavorando bene. Sicuramente non è sempre semplice fare sintesi fra le varie anime che fanno parte del nostro progetto, ma ci stiamo riuscendo perché l’obiettivo di questa alleanza è quello di dare un cambiamento e un modo nuovo di fare politica in Sicilia.

La mafia e chi la protegge è sempre dietro l’angolo per condizionare, intercettare e inserirsi negli appalti e nella vita pubblica. Oggi con i fondi del PNRR gli appetiti crescono. Cosa è mancato in Sicilia per impedire che le cosche dominassero il territorio?

Sono necessarie procedure chiare e trasparenti volte alla semplificazione amministrativa. Bisogna dire basta procedimenti burocratici incerti, che possono determinare infiltrazioni della criminalità organizzata.

La digitalizzazione, poi, è uno strumento fondamentale di trasparenza, oltre a rappresentare un modo per essere più competitivi.

Nella tua provincia proviene uno dei candidati alla Presidenza, Cateno De Luca, ex Sindaco di Messina, che utilizza a piene mani il metodo del populismo molto noto al M5Stelle che ne fece un uso sapiente per affermarsi. Pensi che possa fare breccia nel vostro vecchio elettorato?

Non mi occupo di quanto accade all’interno delle altre forze politiche e, soprattutto, di chi si è autoproclamato candidato alla Regione Sicilia.

Gli elettori siciliani dovrebbero, però, sempre tenere a mente che siamo di fronte a un ex sindaco che, per le proprie ambizioni personali, ha abbandonato Messina senza battere ciglio.

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