Tegola su Italia Viva e sul trio Renzi, Boschi e Lotti. I tre risultano indagati per finanziamento illecito per somme che sarebbero state erogate per l’attività della corrente politica renziana attraverso la fondazione Open. La notizia è scoppiata a ciel sereno, si fa per dire, nel clima incandescente e depresso di un paese in lookdown ed emergenza covid.
Sono stati iscritti nel registro degli indagati presso la Procura di Firenze e a ricevere l’avviso di garanzia, inviato il 2 novembre scorso, ci sono anche Alberto Bianchi e a Marco Carrai. Gli inquirenti sostengono che le somme erano “dirette a sostenere l’attività politica” dell’ex premier, dell’ex ministra e dell’ex ministro dello Sport.
Quindi un finanziamento illecito attraverso la Fondazione Open ed è questa l’accusa formulata nei confronti dei tre politici e appunto di Bianchi e Carrai, rispettivamente ex presidente e membro del consiglio direttivo della fondazione renziana, di cui faceva parte anche la Boschi.
Appena due mesi fa, il 15 settembre, la Cassazione aveva accolto il ricorso di Carrai contro il sequestro di documenti e pc nell’ambito dell’inchiesta. Le indagini, condotte dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi, sono state assegnate al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza.
Il reato contestato è il finanziamento illecito continuato “perché in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso(…)” Bianchi, Carrai, Lotti e Boschi in quanto membri del consiglio direttivo della Fondazione Open “riferibile a Renzi Matteo (e da lui diretta), articolazione politico- organizzativa del Partito democratico (corrente renziana), ricevevano in violazione della normativa citata i seguenti contributi di denaro che i finanziatori consegnavano alla
Fondazione Open: “circa 670.000 euro nel 2012, 700.000 nel 2013, 1,1 milioni nel 2014, 450.000 nel 2015, 2,1 milioni nel 2016, 1 milione nel 2017 e 1,1 milioni nel 2018. Le somme, secondo gli inquirenti, erano “dirette a sostenere l’attività politica di Renzi, Boschi e Lotti e della corrente renziana”.
La documentazione sarebbe stata acquisita durante le perquisizioni nella Fondazione lo scorso anno e sono stati esaminati i finanziamenti ricevuti da oltre 30 imprenditori legati da rapporti di vario tipo con Open tra il 2012 e il 2018 per un somma totale raccolta di circa 7,2 milioni di euro.
Gli indagati sono invitati a comparire negli uffici della procura fiorentina il 24 novembre per l’interrogatorio di garanzia. Nessuno dei coinvolti nelle indagini non hanno rilasciato commenti, ma da ambienti di Italia Viva si fa sapere che c’è “sorpresa e incredulità” per le scelte dei pm, soprattutto “dopo che la sentenza della Corte di Cassazione aveva smentito con nettezza l’operato dei pm proprio su questa inchiesta”.
Si fa riferimento alla decisione della Corte di Cassazione di accogliere il ricorso presentato da Carrai contro il sequestro dei suoi documenti. Matteo Renzi interverrà all’Assemblea del partito, tuttavia viene lasciato trapelare che eviterà di entrare in polemica con i magistrati e che si rimette solamente all’azione degli avvocati nel merito del provvedimento giudiziario.