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Draghi riceve il premio di miglior politico “americano” nel mondo

by Romano Franco

La guerra in Ucraina è sempre più violenta e sanguinosa e mentre i cittadini fanno salti mortali per risparmiare e dare sempre più armi a disposizione alla resistenza di Zelenskiy, il presidente del Consiglio Mario Draghi vola negli States per prendersi di “diritto” il suo premio come miglior politico dell’anno.

Sebbene i successi del governo Draghi siano evidenti solo in America la pantomima che incorona Super Mario suona alquanto di beffa, dopo le ultime scelte fatte dallo stesso ex Bce.

Il nostro mercato è in crisi nera e la preclusione delle materie prime da Oriente stanno mettendo in seria difficoltà la nostra produzione e il nostro terziario.

Ma l’ex di Goldman Sachs, dall’alto della sua esperienza economica, ha pensato bene di sostituire le merci provenienti dalla Russia con importazioni statunitensi molto più care che, con l’esclusione di gran parte delle materie prime mondiali e un’offerta che non riesce ad ottemperare alla domanda, hanno dato vita alla più grande inflazione e speculazione del terzo millennio.

La domanda che ci viene da rivolgere al governo è: quanto costerà in totale questa guerra agli italiani?

Le mosse intraprese dall’esecutivo tecnopopulista ci fanno intravedere una direzione ben precisa. La guerra costerà cara alle famiglie e alle imprese italiane, che saranno costrette ben presto a svendere i propri talenti ed eccellenze pur di sopravvivere alla crisi nera che verrà.

L’alleanza Nato, che si è sempre definita difensiva, sta fornendo armi e supporto in maniera radicale ad un Paese che Nato non è e senza lasciare libero arbitrio morale agli alleati stessi.

Ne sa qualcosa l’Ungheria che, nonostante gli aiuti umanitari, la presa in carico di quasi un milione di profughi ucraini e l’aver accettato di imporre cinque pacchetti di sanzioni, è stata tacciata dagli stessi leader ucraini di essere una quinta colonna di Putin o di essere filorussa.

Ma, a differenza di altri, il nostro premier ha saputo eseguire gli ordini della Nato alla lettera andando contro gli interessi dei cittadini italiani e mettendo a serio rischio la nostra economia e la nostra sicurezza nazionale.

E così, utilizzando la favola molto elaborata del nemico che marcia verso di noi da Oriente, omettendo tutte le provocazioni e i danni che l’Alleanza ha fatto negli ultimi anni prima di arrivare al terribile conflitto, hanno spremuto l’economia al limite lasciando i cittadini sempre più poveri e confusi.

Ma mentre la guerra ucraina ci presenta un conto salatissimo per le scelte intraprese dall’esecutivo, il rispettabile Draghi si va a a prostrare davanti al socio di maggioranza dell’alleanza, il presidente degli Usa Biden, e mette in scena un teatrino vergognoso e stucchevole.

“Voglio condividere questo premio con il governo, con l’Italia e con gli italiani. L’Italia ha vissuto momenti molto difficili con la pandemia di Covid eppure si è rialzata”, dice il presidente del Consiglio dopo aver ricevuto il premio di politico dell’anno all’Atlantic Council a Washington.

Il discorso del premier

“Lasciatemi dire che è un grande piacere essere qui con voi oggi. Grazie per questo invito, grazie per questa magnifica ospitalità. I legami tra i nostri due Paesi sono sempre stati molto forti e, semmai, questa guerra in Ucraina li ha resi ancora più forti. Se Putin ha mai pensato di poterci dividere, ha fallito. Su questo non c’è dubbio. Siamo uniti nel condannare l’invasione dell’Ucraina, nel sanzionare la Russia e nell’aiutare l’Ucraina come ci chiede il Presidente Zelensky. Devo dirvi che in Italia e in Europa ora la gente vuole mettere fine a questi massacri, a questa violenza, a questa macelleria che sta accadendo. La gente pensa a cosa possiamo fare per portare la pace. Dobbiamo certamente usare qualsiasi canale diretto/indiretto, la comunicazione – ma è sufficiente? Cosa possiamo fare?”

“La gente pensa, o almeno vuole pensare, alla possibilità di portare un cessate il fuoco e di ricominciare con dei negoziati credibili. Questa è la situazione in questo momento. Penso che dobbiamo riflettere profondamente su come affrontare questo. Continueremo, io e te, a lavorare sulla sicurezza energetica, sulla sicurezza alimentare in particolare – che ora è un’altra questione e ne parleremo più tardi, su cosa fare. L’altra cosa che dirò – non credo che ne parleremo più tardi – è che quello che è successo in Ucraina porterà un drastico cambiamento nell’Unione Europea. Siamo sempre stati vicini; ora saremo molto più vicini. So di poter contare sul tuo sostegno come un vero amico dell’Europa, e dell’Italia naturalmente. Grazie, Joe”.

Una serenata senza musica

Il discorso del premier italiano pare soavemente una serenata senza musica. Una filippica con dedica finale che odora di prostrazione e servilismo.

Le azioni intraprese dal premier e dal suo esecutivo hanno meritato davvero quel premio, essere il miglior politico “americano nel mondo” non è da tutti e Draghi per questo ha lavorato più che bene. Avanti così!

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