Home Attualità Si inchinerà il governo Meloni all’alta finanza?

Si inchinerà il governo Meloni all’alta finanza?

by Romano Franco

Le difficoltà di formazione del governo non possono non tener conto dell’alta finanza e così, mentre Giorgia Meloni è alle prese con la conta per il nuovo esecutivo, l’agenzia di rating Moody’s per il momento non ha intenzione di aggiornare il suo giudizio sull’Italia.

Il cambio di parere per la società di rating era previsto per il 30 settembre. Sul sito dell’agenzia Usa si legge invece che “non sono stati aggiornati i rating della città di Budapest, del governo della Bulgaria, della città di Goteborg e del governo d’Italia“.

A oggi l’Italia ha un giudizio Baa3 (solo un livello sopra al livello definito junk “spazzatura”) e outlook negativo.

Le quote si erano abbassate quest’estate il 5 agosto dopo che era stato sfiduciato l’esecutivo Draghi. L’alta finanza ha perso il suo alfiere e in attesa di vedere come si comporterà Giorgia Meloni prende tempo e osserva gli sviluppi.

L’agenzia di rating americana ha mandato un avviso all’Italia, sottolineando cinque punti chiave: entità del debito pubblico, Pnrr, costo dell’energia, inflazione, costo del finanziamento (in una fase di rialzo dei tassi).

Sarah Carlson, vicepresidente senior di Moody, ha sottolineato che “il prossimo governo italiano deve affrontare una serie di sfide significative sul fronte del debito, in particolare l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza del Paese“.

Lo scopo dell’alta finanza in questo momento è capire se sarà possibile o meno, per i suoi clienti, speculare grazie al nuovo esecutivo.

La situazione economica italiana è “spazzatura”, non serve un’agenzia di esperti per capire affondo la questione finanziaria in cui versa il popolo italiano.

La carenza energetica e di materie prime, grazie alle esclusioni imposte dagli Usa e dalla Nato, stanno facendo chiudere diverse aziende e mandando alla rovina diverse altre.

Arrivati a questo punto chissenefrega se qualche bellimbusto impomatato di Wall Street ci fa il piacere di dire a qualche paperone di investire in Italia.

Il cambio di rotta, rispetto all’esecutivo Draghi, è urgente e dovrebbe essere immediato per la salvaguardia dei cittadini.

Altrimenti, nonostante il giudizio fittizio delle agenzie di rating, l’economia italiana imploderà lasciando sul lastrico famiglie e milioni di persone senza lavoro e attività.

La domanda che in molti si pongono è la seguente: riuscirà il nuovo esecutivo a cambiare rotta e a non farsi comandare a bacchetta da Wall Street?

Il bluff della Meloni che si è improvvisata paladina dei poveri contro l’alta finanza, per il momento, è riuscito e le ha fatto guadagnare una valanga di voti.

Ma le carte probabilmente verranno scoperte dai volti del nuovo governo, e se Moody dovesse iniziare a dare un giudizio positivo al nuovo esecutivo targato Meloni, nonostante la situazione precaria italiana, avremo la conferma che anche l'”impavida” Giorgia si sarà fatta sottomettere dall’Alta Finanza che tanto dice di voler contrastare.

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