Home Attualità I cinquestelle si trasformano in partito, Conte esulta: “Oggi non è una fine ma un nuovo inizio!”

I cinquestelle si trasformano in partito, Conte esulta: “Oggi non è una fine ma un nuovo inizio!”

by Freelance

Di Ginevra Lestingi

Un tempo orgogliosamente anti-establishment, il Movimento cinquestelle ha completato la sua trasformazione in un partito politico convenzionale dopo che i membri hanno approvato un rinnovamento spinto dall’ex primo ministro Giuseppe Conte.

Conte ha ottenuto un sostegno schiacciante per il suo piano di rimodellare i cinquestelle, con una struttura di potere dall’alto verso il basso e un quartier generale formale.

Conte, che non ha alcuna affiliazione ufficiale al partito ma ha guidato due governi di coalizione sempre con i grillini, era stato invitato dal fondatore, il comico Beppe Grillo, a “rifondare” il movimento dopo essere stato estromesso da primo ministro a gennaio in favore di Mario Draghi. Grillo inizialmente ha respinto i piani di Conte ma i due hanno raggiunto un accordo a luglio.

In una consultazione online di due giorni dei membri, l’87 percento ha votato a favore del suo nuovo statuto proposto, con 61.000 dei 113.000 membri idonei che hanno votato, il leader ad interim Vito Crimi ha annunciato su Facebook martedì sera, aggiungendo: “Questo statuto ci dice chi siamo e cosa vogliamo. Ci dà un’identità».

Da quando sono saliti al potere nel 2018, i cinquestelle hanno lottato con una struttura organizzativa allentata, che ha lasciato poco chiare le responsabilità decisionali. Dal 2019 sono anche senza timone, dopo che il ministro degli Esteri Luigi di Maio si è dimesso da capo, portando a un periodo di turbolenze e scismi interni.

Il movimento populista ha vinto con più del 32% dei voti alle ultime elezioni generali del 2018, più di qualsiasi altro partito. Ma durante il suo periodo al potere – prima in coalizione con il partito di estrema destra della Lega di Matteo Salvini, poi con il Partito Democratico di centrosinistra e ora in un’ampia coalizione sotto Draghi – il partito ha visto diminuire il suo sostegno. Attualmente è quarto nei sondaggi di opinione con circa il 15% dei voti.

Il nuovo statuto prevede una gerarchia di partito più tradizionale, con il leader che ha il controllo totale sulla linea politica e sulle alleanze. I gruppi locali, dove gli attivisti originali si sono incontrati e hanno pianificato il loro assalto all’establishment, devono essere sciolti e sostituiti con nuovi gruppi sotto un’organizzazione centrale.

Anche i temi originali, i principi fondanti del movimento, sono stati modificati nello statuto, con l’acqua pubblica e lo sviluppo economico sostituiti dalla giustizia sociale e dall’ecologia.

Conte ha scritto in un post su Facebook: “Con il nuovo statuto il Movimento può contare su una nuova struttura, nuovi strumenti, nuovi ruoli, con nuove regole utili per regolare la struttura interna e i rapporti esterni… Il voto di oggi non è una fine ma un nuovo inizio”.

Ha insistito sul fatto che i membri avranno ancora voce in capitolo con la democrazia diretta che rimane “un elemento fondante della nostra comunità”.

La consultazione online dei membri è avvenuta per la prima volta su una nuova piattaforma web dopo un doloroso divorzio dalla piattaforma web originale gestita da Davide Casaleggio, figlio di un dei fondatori del MoVimento.

Prima del voto, Casaleggio ha criticato il progetto di Conte affermando che “non rimane nulla” dei cinquestelle originali e ha suggerito di cambiare nome.

Giovedì e venerdì Conte affronterà un voto che dovrebbe confermarlo alla guida del MoVimento, con poco tempo da perdere prima che il partito selezioni i candidati per le elezioni amministrative nelle principali città.

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