Un altro tabù invalicabile è stato violato con il cambio ai vertici dei servizi segreti di una donna. Il Presidente del Consiglio Draghi ha nominato l’ambasciatrice Elisabetta Belloni nuova Direttrice Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.
In tal modo la Belloni diviene la prima donna nella storia a ricoprire questo incarico, mentre il prefetto Gennaro Vecchione cessa dal suo mandato in anticipo. Quest’ultimo era stato nominato nel novembre del 2018 dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e tale incarico era stato prorogato la scorsa estate per altri due anni.
Elisabetta Belloni è l’attuale segretaria generale della Farnesina, e adesso al suo posto Di Maio ha designato Ettore Sequi, che in atto è il suo capo di gabinetto. Altresì viene prorogato l’incarico di Mario Parente che sarebbe scaduto a Giugno come direttore del Aisi (Agenzia di Sicurezza Interna).
Mario Draghi ha voluto dare un forte segnale di cambiamento con questa nomina della Belloni informando in via preventiva della sua intenzione il presidente del Copasir, Raffaele Volpi, dopo aver sentito il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica.
La notizia di questo cambio al Dis è stata accolta con soddisfazione soprattutto da Matteo Renzi e da Matteo Salvini. Infatti, dagli ambienti del carroccio si fa sapere che questa nuova nomina appare come “l’ennesimo segnale di discontinuità rispetto alle scelte di Conte e dei 5Stelle”.
A questa esultanza si associa anche Matteo Renzi che parla di “un’ottima scelta per le Istituzioni italiane”. Per ironia della sorte Il cambio al vertice del Dis è avvenuto nei giorni in cui è esploso il caso Renzi-Mancini, con l’incontro in autogrill tra il leader d’Italia Viva e l’agente segreto in forza proprio al Dis.
In relazione a questo misterioso incontro, appena un giorno fa era stato audito dal Copasir proprio, il quale avrebbe affermato di non essere stato informato da Mancini di questo suo incontro e ha precisato che non c’è un obbligo specifico in tal senso.
Però, proprio in relazione a questa audizione, il sottosegretario delegato ai Servizi, Franco Gabrielli, ha richiamato i direttori del Dis, dell’Aise e dell’Aisi al principio che coloro che fanno parte dell’intelligence possono incontrare parlamentari, giornalisti, magistrati e altre categorie “sensibili” solo per giustificati motivi di servizio e con la preventiva autorizzazione del vertice dell’agenzia a cui appartengono.
Da parte del Partito Democratico sono pervenuti un augurio di buon lavoro alla Belloni, che viene definita una scelta di “alto profilo” a detta del responsabile Pd Politiche per la sicurezza, Enrico Borghi. E a queste felicitazioni si associa la capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, Debora Seracchiani: “La sua vasta esperienza sarà di grande aiuto nel nuovo incarico” .
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, afferma che “con la nomina dall’ambasciatrice Elisabetta Belloni a capo del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, arriva un importante riconoscimento per il corpo diplomatico”.
Anche Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 stelle, si associa alle congratulazioni però puntualizza una precisazione che riapre una polemica politica sottolineando anche un altro aspetto: “L’odierno cambio al vertice del Dis avviene in un periodo delicato e di tensioni dispetto al ruolo della presidenza del Copasir“ e prosegue “Tensioni legate al fatto che oggi ci troviamo di fronte a una anomalia. Il ruolo di presidente del Copasir è strategico e se la legge ha indicato che deve essere assegnato a un membro delle opposizioni il fatto non è casuale, ma nasce da una precisa ragione”.
Elisabetta Belloni, 52 anni, romana, ha fatto una carriera brillante e di tutto rispetto, laureata in scienze politiche alla Luiss, iniziò la carriera diplomatica nel 1985, ricomprendo immediatamente incarichi nelle ambasciate italiane e nelle rappresentanze permanenti a Vienna e a Bratislava, oltre che presso le direzioni generali del Ministero degli Affari Esteri.
Poi dal novembre 2004 al giugno 2008 ha diretto l’Unità di Crisi della Farnesina e successivamente rivestendo il ruolo di direttrice generale della cooperazione allo sviluppo fino al 2013, dopo è divenuta direttrice generale per le risorse e l’innovazione.
Nel febbraio 2014 è diventata ambasciatrice di grado e, dal giugno 2015, è stata anche capo di gabinetto dell’allora ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Dall’aprile 2016 viene nominata Segretaria Generale del Ministero degli Affari Esteri, ruolo che ha mantenuto sino ad adesso.
Il suo nome era circolato tra quelli probabili a ricoprire il ruolo di ministro degli esteri nel governo Draghi, qualora non vi fosse stata la riconferma di Luigi Di Maio. Anche la Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha manifestato il suo plauso per questa scelta: “Le mie congratulazioni a Elisabetta Belloni, prima donna al vertice dell’intelligence italiana. La nomina a direttore generale del Dis segna una tappa miliare nel lungo cammino di affermazione delle donne nelle istituzioni. Un’amministrazione da sempre declinata al maschile si apre ora alla concretezza, alla sensibilità e alla straordinaria capacità di visione di un ambasciatore in rosa che ha saputo distinguersi per competenza e determinazione nella sua prestigiosa carriera diplomatica. Tanti auguri di buon lavoro a Elisabetta Belloni nella certezza che anche in questo nuovo, delicato ruolo, saprà operare con grande tenacia ed incisività”.