Sabato 17 luglio alle 10.30, a Parma, presso il teatro della Parrocchia di Santa Maria del Rosario sita in via Isola 18, si terrà la conferenza-dibattito “E dopo la legge Basaglia?”.
Dopo 43 anni dall’approvazione della cosiddetta “legge Basaglia”, i relatori rivisiteranno la salute mentale e i Servizi territoriali psichiatrici. All’iniziativa parteciperanno Lucio Dalbuono, saggista; Massimo Mauri, psichiatra e Francesca Mannucci, medico anestesista. L’evento sarà moderato da Matteo Impagnatiello, membro del Comitato Scientifico di Unidolomiti, che ha organizzato l’incontro.
«La legge 13 maggio 1978 numero 180, successivamente recepita dalla 833 del 1978 che istituisce il Servizio Sanitario Nazionale, vietava il ricovero obbligatorio e volontario negli ospedali psichiatrici. Dal 1978 al 1999 c’è stato in Italia un aspro confronto tra i familiari dei pazienti psichiatrici, gli operatori degli ex OP e la parte cosiddetta innovativa del “mondo basagliano”.
Dopo questo percorso legislativo, sociale e sanitario, che ne è stato dei sofferenti psichiatrici? Nell’ultimo periodo, nelle politiche sanitarie è prevalsa la visione liberista, mirante a privatizzare ampi settori della sanità pubblica.
Durante gli ultimi due anni, le Istituzioni sanitarie sono state occupate principalmente a fronteggiare la pandemia causata dal coronavirus.
L’esito disastroso di tale gestione è noto, come è noto l’abbandono dei pazienti psichiatrici residenziali e territoriali. Nel corso di quest’ultima emergenza sanitaria, perché il mondo della salute mentale è stato dimenticato? Ne discuteremo con professionisti milanesi a Parma, che nel suo recente passato ha avuto un ruolo importante nella storia della psichiatria con il “Basaglia emiliano” Mario Tommasini», così dichiara Matteo Impagnatiello. La conferenza è aperta alla cittadinanza.