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Tra virus e recessione

by Romano Franco

Le grandi economie mondiali saranno in crisi. L’Italia tra queste potrebbe pagare un prezzo alto, forse il più alto di tutti. Il Pil quest’anno potrebbe crollare a -9,1%. La disoccupazione certificata potrebbe affermarsi al 12,7%. L’occupazione potrebbe perdere 60mila posti di lavoro. Mentre sono 15.000 le imprese che rischiano di chiudere i battenti dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo ed i servizi, sono questi i settori più a rischio. L’economia mondiale sta affrontando una crisi alla stregua della Grande Depressione e di gran lunga superiore alla crisi mondiale di 10 anni fa.

La pandemia a livello globale ha messo in evidenza la nostra superficialità ad affrontare crisi di questo calibro, sono molti i colpevoli che hanno mostrato inadeguatezza nell’affrontare un’epidemia di questa portata. Prima fra tutte l’Oms, che non è stata in grado di stabilire l’incredibile pericolo a cui si andava incontro, ora vengono visti come gli eroi della situazione, ma per quale motivo non sono riusciti, con tutti i mezzi e gli strumenti, a prevedere il problema.

Era chiaro a tutti quanto fosse facile contrarre l’epidemia. Non appena si sono accorti dell’emergenza e della facilità di contrazione della malattia avrebbero dovuto serrare la Cina e avvisare il mondo intero del problema. Ma hanno preferito tacere.

Al livello nazionale non possiamo di certo non far ricadere le colpe sulle varie amministrazioni che hanno tagliato con superficialità fondi destinati alla sanità e alla protezione civile. Non è possibile che nel ventunesimo secolo ci sia così tanta leggerezza, menefreghismo e spesso malafede nell’affrontare un’epidemia di questo calibro. Forse con gli strumenti adeguati avremmo potuto arginare sin da subito il problema e avviarci, il prima possibile, al ritorno ad una vita para-normale, tenendo conto delle dovute precauzioni. Il settore economico è stato strozzato dall’epidemia covid-19 e a livello europeo non esiste un fondo destinato a tragedie come questa. Stiamo ancora litigando su chi deve trarne il vantaggio più ingente e non ci accorgiamo che i nostri simili muoiono di virus, fame e terrore.

Ci vantiamo di poter andare nello spazio e di vedere lontano anni luce, ma siamo ancora una piccola razza che si fa mettere in ginocchio da un nemico invisibile.

La cosa certa è che le vittime di coronavirus sono tante, le vittime della crisi mondiale saranno di più, ma non sono nulla in confronto alle vittime della vacuità umana.

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