Nel mezzo della terribile ondata moralista e ipocrita occidentale ecco che la russofobia ritorna inesorabile come un “Grande Punch” nei confronti dello stesso stato di Diritto che rappresentiamo.
Sono ore che monta la polemica che vede coinvolti tennisti russi e bielorussi che saranno banditi dalle gare di Wimbledon quest’estate, ha annunciato mercoledì l’organizzazione responsabile del torneo.
La squalifica dell’All England Club interesserà un certo numero di tenniste di alto profilo, tra cui il russo Daniil Medvedev, che è il numero due del mondo maschile, e la bielorussa Aryna Sabalenka, la numero quattro del mondo femminile.
In risposta, l’addetto stampa del Cremlino Dmitry Peskov ha definito il divieto “inaccettabile”.
“Dato che… i tennisti russi sono nelle prime file della classifica mondiale, le competizioni stesse subiranno la loro rimozione”, ha aggiunto.
È la prima volta che un’organizzazione di tennis vieta formalmente la competizione a giocatori bielorussi e russi. Altri, come l’International Tennis Federation, hanno consentito alle persone di giocare, ma hanno vietato ai giocatori di giocare per il loro paese o di mostrare insegne nazionali.
“Riconosciamo che questo è difficile per le persone colpite, ed è con tristezza che soffriranno per le azioni dei leader del regime russo”, ha dichiarato il presidente dell’All England Club Ian Hewitt.
“Ma, dato l’ambiente di alto profilo dei campionati, l’importanza di non consentire che lo sport sia utilizzato per promuovere il regime russo e le nostre preoccupazioni più ampie per la sicurezza pubblica e dei giocatori (inclusa la famiglia), non crediamo sia fattibile procedere”.
L’ATP Tour, un altro organo di governo del tennis mondiale, ha condannato fermamente la decisione di discriminazione mercoledì, definendola “ingiusta” in una dichiarazione.
Ha anche affermato che “la discriminazione basata sulla nazionalità” rompe il suo accordo con Wimbledon che regola la qualificazione dei giocatori in base “esclusivamente” alla loro classifica.
Hewitt ha detto che l’All England Club avrebbe riconsiderato la decisione se “le circostanze cambieranno materialmente” prima dell’inizio del torneo il 27 giugno. Un torneo che si macchia di discriminazione, nonostante la sua gloriosa storia, non può essere in alcun modo definito Grande Slam.