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Storia di Frank Meeink, ispiratore del film “American History X”

by Nicola Comparato

Frank Meeink, vero nome Francis Steven Bertollini, nato a Philadelphia il 7 maggio 1975, è un ex skinhead suprematista bianco, che dopo aver scontato tre anni di prigione ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle. La sua storia ha ispirato il film American History X, interpretato dal grande attore Edward Norton.

La vita di Frank non è stata di certo facile, caratterizzata da un’infanzia violenta dovuta a una famiglia instabile. La madre abusava di alcol e droghe, il padre era un tossicodipendente e il suo patrigno un uomo duro e violento che lo sbatté fuori di casa quando Frank aveva solo 13 anni. A scuola era uno dei pochi ragazzi bianchi e per questo veniva emarginato ed era spesso vittima di bullismo.

Un giorno l’adolescente Frank scopre il movimento neonazista e diventa uno skinhead, arrivando al punto di farsi tatuare Goebbels sul petto e sul collo una svastica di 10 centimetri. La sua scelta è dovuta al fatto di essere un ragazzo poco considerato, schernito ogni giorno dai suoi compagni di colore. Gli Skinhead invece gli parlano, lo ascoltano, gli dicono che non è sbagliato odiare i neri e gli ebrei. E lui giovane e ingenuo si lascia convincere, diventando un teppista con problemi di alcol e droghe di ogni genere. Ma qui Frank ha successo, è il pezzo grosso di una delle più importante bande di skinhead della East Coast, la sua fama lo porta anche ad avere contatti con la fratellanza ariana e il Ku Klux Klan.

Frank Meeink

Nel frattempo cominciano i primi guai per il ragazzo: reati minori, fino a quando, all’età di 17 anni, viene arrestato per aver quasi ucciso e torturato un suo coetaneo, filmando tutto in una videocassetta, e per questi fatti al suo processo Frank viene giudicato come un adulto. Nonostante tutto la sua pena detentiva sarà di soli tre anni. Ma all’interno della prigione di Springfield nell’ Illinois succede qualcosa. Data la sua passione per lo sport, Frank stringe rapporti di amicizia con detenuti di diverse etnie e si accorge anche di ricevere più sostegno dai prigionieri afroamericani rispetto agli skinhead. Frank sconta la sua pena di 3 anni, e appena uscito di prigione incontra subito i suoi amici neonazisti con l’intento di riprendere con la sua vecchia vita, ma si accorge che il carcere lo ha cambiato, non è più lo stesso ragazzo che era prima di entrare in prigione. Poi, una lite dovuta al suo rifiuto di fare il saluto nazista durante il funerale di uno skinhead importante lo allontana per sempre dal quel terribile mondo.

Frank a Philadelphia torna nei luoghi in cui è cresciuto e qui inizia a collaborare con la squadra di Hockey locale, la “Philadelphia Flyers”, fondando anche l’organizzazione “Harmony Through Hockey”, che si occupa di dare a tutti i giovani la possibilità di fare sport e di divertirsi in modo creativo, per evitare di finire sulla strada e di commettere crimini. Spesso Frank fa visita presso le scuole per dare consigli ai giovani, raccontando le sue brutte esperienze di vita e sperando soprattutto di riuscire ad aiutarli in qualche modo. Nel 2010 è uscito il suo libro: “Nero. Autobiografia di un neonazista guarito”.

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