Home Arte & Cultura Pillole Domenicali, le ultime novità in libreria: “PLASMARE IL MONDO”

Pillole Domenicali, le ultime novità in libreria: “PLASMARE IL MONDO”

by Guglielmo Brighi

Basta una conversazione tra Antony Gormley e Martin Gayford, scultore britannico, il primo, critico d’arte, il secondo, per far nascere questo saggio pubblicato da Einaudi a settembre.

PLASMARE IL MONDO: La scultura dalla preistoria a oggi, è una raccolta visiva potente ed esauriente di tutto quello che ruota attorno all’esperienza scultorea.

Come riconosce uno degli autori, la scultura è una forma fisica di pensiero. Quasi un processo, una trasformazione concettuale in materia viva e tattile.

Dalla preistoria ad oggi, la scoperta straordinaria dei primi esecutori rupestri, probabilmente donne, nella valle dell’Indo, nel subcontinente indiano.

La scultura è destinata a rappresentare, oltre alla evidente “ricerca corporale”, anche la naturale propensione del Sapiens a replicare funzioni e finzioni. La scultura allora diventa preminente e coltiva in sé la vecchia diatriba mai risolta con l’esperienza pittorica.

Quale delle due arti si manifesta prima ai primordi dell’umanità? Sicuramente in età paleolitica, sono mosse entrambi dalla volontà di di formare qualcosa, di testimoniare ai posteri qualcosa.

La scultura ha bisogno del suo spazio ed una volta ottenuto, ne sopporterà gli elementi ed accidentali.

Monoliti, totem, tombe cenerarie sono le prime rappresentazioni monumentali di una avventura che porterà l’uomo a scolpire i materiali più disparati: creta, legno, argilla, pietra, marmo. Per quanto riguarda quest’ultimo, il grado di levigatura deve corrispondere al grado di luce riflessa.

Per l’artigiano, per l’artista, per lo scultore la luce serve a scolpire anche il tempo, essendo questo l’esperienza necessaria e palpabile, materiale incorporeo per un’opera d’arte. La luce e la libertà d’espressione, gli elementi essenziali della scultura e della vita.

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