Un viaggio culturale, politico, religioso nella Caput Mundi dell’Antichità. Leggendo le pagine del libro di Federico Santangelo pubblicato dagli Editori Laterza, riscopriamo la dimensione del fatto e dell’atto religioso ma anche i luoghi della politica.
Questi ultimi, corrispondono talvolta anche a luoghi del sacro. Il Senato può assumersi decisioni su questioni religiose. Roma esporta ed importa culti. Non solo armi e guerre, rapine, conquiste e schiavitù, ma anche politica di integrazione dei vinti che non trova riscontri nella storia.
Un formidabile elemento di coesione fu la progressiva condivisione di modelli culturali, linguistici e di ispirazione cultuali dovuti all’assenza di ideologie razziste.
Roma ha la capacità e la saggezza (tipica di una grande identità non solo territoriale) di accogliere politeismo e monoteismo.
L’arco cronologico che va dall’Urbe della fondazione all’avvento del primo cristianesimo è la risultante tra potere consolidato e funzione sacrale.