Le bollette continuano a vessare e a far fallire i cittadini del Vecchio Continente ma della solidarietà europea non se ne vede neanche l’ombra.
E’ strano vedere come i Paesi alleati siano solidali nei confronti della causa di Zelenskiy, che sta mandando al macello migliaia di Ucraini, piuttosto che essere vicini a chi quei patti gli ha sottoscritti realmente.
Oggi l’Italia sta distruggendo la sua economia, già malconcia dopo la pandemia, per le sanzioni e la guerra. Il nostro paese è stato umiliato ed è sempre più alla mercé della speculazione.
Il premier uscente Mario Draghi, alla pari solo di sua santità, ha aderito ai pacchetti di sanzioni senza assicurarsi solidarietà e altruismo dai suoi partner europei e americani. Un vero sciocco.
Ma oltre al danno di dover subire sovraccosti inaccessibili, dall’Unione Europea arriva pure la beffa condita da un po’ di sano populismo che avvalla le proposte interessanti, tipo il price Cap, ma dice, come sempre, “andrà tutto bene”.
La prossima settimana dall’Ue si discuterà per lanciare l’acquisto congiunto di gas entro pochi mesi e sviluppare un benchmark alternativo al price cap. La riunione dei paesi dell’UE mercoledì ha lasciato irrisolto se il pacchetto includerebbe un prezzo massimo del gas.
Con scarsissimi risultati, l’UE sta cercando da mesi di pianificare le sue mosse per domare l’impennata dei prezzi dell’energia e proteggere i consumatori dall’aumento delle bollette, mentre l’Europa si dirige verso un inverno di scarsità di gas russo, una crisi del costo della vita e l’incombente minaccia di recessione.
Dopo una riunione dei ministri dell’Energia dell’UE a Praga, il commissario europeo per l’Energia Kadri Simson ha affermato che la Commissione europea elaborerà piani per sviluppare un parametro di riferimento del prezzo del gas dell’UE alternativo e lancerà rapidamente acquisti congiunti di gas tra i paesi dell’UE.
L’impreparazione degli organi internazionali sta distruggendo la vita di diverse persone. Infatti, non è chiaro se ci sia abbastanza sostegno tra i paesi per aggiungere un tetto massimo per il prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia al pacchetto del 18 ottobre.
Il ministro dell’Industria ceco Jozef Sikela ha affermato che i ministri hanno concordato l’avvio dell’acquisto congiunto di gas entro la prossima estate e che la Repubblica ceca – che detiene la presidenza di turno dell’UE – convocherà una riunione di emergenza dei ministri a novembre per approvare le prossime proposte.
Con i prezzi del gas superiori di quasi il 90% rispetto a un anno fa, la maggior parte dei paesi dell’UE afferma di volere un tetto massimo del gas, ma ha lottato per concordare il suo design, che si tratti di un limite di prezzo per tutto il gas, gasdotto o solo gas utilizzato per produrre elettricità.
Spagna e Portogallo hanno fissato un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato nella produzione di energia elettrica a giugno, il che ha contribuito a ridurre i prezzi locali dell’energia elettrica. Il sostegno è cresciuto tra gli altri paesi dell’UE per estenderlo a tutta l’UE, anche se alcuni avvertono che potrebbe aumentare la domanda di gas in tutto il blocco, poiché il consumo di gas della Spagna è aumentato nell’ambito della misura.
L’esito dell’incontro è in linea con molte delle misure suggerite in una proposta di Germania e Paesi Bassi – che avvertono che ampi limiti di prezzo del gas potrebbero lasciare l’Europa in difficoltà ad attrarre forniture – aggirando il limite che altri 15 stati dell’UE hanno esortato Bruxelles a proporre.
La proposta tedesca e olandese ha sostenuto un prezzo di riferimento alternativo del gas, l’acquisto congiunto di gas e la negoziazione di prezzi più bassi con fornitori non russi, nonché obiettivi più severi per risparmiare gas questo inverno.
Il ministro dell’Energia norvegese Terje Aasland, che si è unito all’incontro di mercoledì insieme ad altri membri europei non membri dell’UE, ha affermato che il suo paese “non raccomanda” un tetto massimo per il prezzo del gas.
I prezzi del gas in Europa sono aumentati dopo che la Russia ha ridotto le consegne di gas all’Europa dopo l’invasione dell’Ucraina.
I paesi dell’UE si sono già affrettati ad applicare i prelievi di emergenza sui profitti energetici inaspettati, gli obblighi di riempimento dello stoccaggio del gas e i tagli alla domanda di elettricità per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia.
Ma la pressione per concordare misure più a livello dell’UE è aumentata dopo che la Germania ha dichiarato che avrebbe speso fino a 200 miliardi di euro per proteggere i propri consumatori e le imprese dagli elevati costi energetici, provocando una reazione da parte di alcuni paesi sull’introduzione irregolare del sostegno nazionale.
I cittadini continuano a soffrire e a penare per le decisioni intraprese dai leader e, nonostante ciò, l’Ue continua a temporeggiare e dormire.
Se non si dovesse arrivare subito ad una soluzione europea si rischia di stimolare talmente tanta rabbia e frustrazione nei cittadini tanto da mettere la parola fine all’Istituzione stessa.
A furia di pisolini l’Unione Europea si sta avviando verso il sonno eterno e, se malauguratamente dovesse mai arrivare quel giorno, a perderci saremo tutti.