Conte attaccato da tutti i lati e, se era abbastanza prevedibile dalla destra che non ha mai fatto sconti al governo, appare, invece, a muso duro la polemica del senatore Renzi che esordisce con una ramanzina aspra: “Non si possono trattare gli italiani come bambini”
Il leader di Italia Viva spara a zero con battute del tipo: “Paese agli arresti domiciliari… Non compete allo Stato decidere chi posso incontrare… Più consulenti che contagiati”
Si tratta di una critica che non risparmia nulla e Matteo si vuole ricollocare al centro della scena insieme all’altro Matteo nell’andirivieni angoscioso e dannoso dell’aprire o chiudere. Ma, ora la rabbia del leader di Italia Viva all’interno della maggioranza di governo diventerà ogni giorno più aspra.
Naturalmente il nuovo Dpcm sarà sicuramente faragginoso, frastagliato e contraddittorio. Ma in Italia ogni giorno scoppia una mina e la fase 2 è molto più difficile della fase 1 anche se Renzi afferma con sicurezza: “Evitiamo di fare polemiche ma anche io sono molto molto perplesso. E’ un mese che chiedo di riaprire. La Spagna riapre, la Germania riapre i negozi, in Francia riaprono le scuole, noi abbiamo avuto il lockdown più duro di tutti… C’è qualcosa che non va”.
Renzi farà dichiarazioni in aula e promette bordate anticipando che: “La libertà delle persone non può essere messa in discussione, questo è il punto fondamentale. Non si possono considerare gli italiani come bambini. Non si può mettere in discussione se incontri Tizio o Caio, perché questo non ti compete, non tocca allo Stato”.
La seconda bordata: “Conte ha parlato di tutto ieri ma non di come fare il test sierologico o dell’app”.
La terza bordata: “Sono contrario alle scuole chiuse, così ampliamo le diseguaglianze”.E ancora :”Credo che ormai, in questa fase, ci siano più consulenti che contagiati in alcune regioni. Riapriamo le fabbriche altrimenti moriremo di fame non di coronavirus”. E alza il tiro dicendo: “Ci sono dei problemi economici e poi un problema logico, in Umbria dove il contagio è zero perché li devi tenere chiusi? Non ha senso! E’ stato detto – ha aggiunto – che possiamo andare a trovare un parente, perché lo Stato decide il cugino si e l’amico no? Chi è lo Stato che può decidere questa cosa? Perché un ragazzo di 20 anni può andare a trovare lo zio e non la fidanzata? Agli italiani bisogna dire come si trasmette il virus e gli si dà l’ordine di indossare la mascherina ma non gli si può dire di incontrare tizio o caio, perché questo non gli compete. Non tocca allo Stato”. L’unica concessione? “Assurdo non usare il Mes, bene che Conte abbia cambiato idea”.
Il nostro Matteo ha questo compito di riconquistare la scena e fa a gara con le opposizioni per scatenare la bagarre e, però, c’è un grande obiettivo recondito che non riesce a dissimulare ed è quello di rafforzare le fila favorendo il passaggio verso una nuova fase in cui si possa allargare la maggioranza con un nuovo presidente del consiglio, magari meno elegante, ma più rispettoso dei dickat, pardon, dei consigli di Matteo.