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Legge di bilancio 2020 tra novità e passi indietro

by Silvia Roberto

Lunedì 16 dicembre il Senato ha approvato il maxi emendamento alla legge di bilancio 2020. 166 i voti favorevoli, 128 i contrari. Un testo che adesso dovrà passare al voto di fiducia della Camera che, a detta di molti, non sarà aperto a modifiche proprio per fare in modo che il documento venga approvato tale e quale prima del 31 dicembre per evitare che si entri “nell’esercizio provvisorio di bilancio” (se infatti dovessero aprirsi i lavori di modifica, per effetto della cosiddetta navetta parlamentare, meglio nota come effetto ping pong, il testo potrebbe ritornare al Senato e di nuovo alla Camera fino a quando non verrà approvato da entrambi i rami del Parlamento).

Entriamo
nel vivo della manovra e scopriamo quali sono le novità.

Green new deal italiano. Verrà istituito un Fondo con una dotazione complessiva di 4,24 miliardi di euro per gli anni 2020-2023. Parte del finanziamento disponibile verrà utilizzato per interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Sterilizzazione IVA e accise. Sterilizzazione delle “clausole di salvaguardia”, ovvero quelle regole che prevedono un aumento automatico dell’Iva. Per impedire l’aumento della stessa nei prossimi anni, il governo dovrà stanziare 23 miliardi di euro nel 2020 e 20 miliardi nel 2021. Secondo una relazione tecnica della Ragioneria di Stato, questa cifra salirà a 27 miliardi nel 2022. A causa delle clausole di salvaguardia sulle accise, sterilizzata per il 2020 ma non per gli anni successivi (parliamo di circa 800 milioni per il 2021 e 1,2 miliardi di euro per il 2022), ci sarà una bella stangata su benzina e diesel.

Plastic tax e sugar tax. La tassa sulla plastica è stata ridotta per ogni chilo di plastica prodotta a 45 centesimi dall’iniziale euro, ed entrerà in vigore a metà 2020. Nessun cambiamento per la sugar tax, l’imposta sulle bevande che contengono molti zuccheri, che resta a 10 cent al litro e che partirà a ottobre 2020.

Taglio del cuneo fiscale. Verranno stanziati 3 miliardi di euro per il 2020 e 5 miliardi per il 2021 per la riduzione del “cuneo fiscale” (somma delle imposte dirette, indirette o sotto forma di contributi previdenziali). A trarne vantaggio saranno in primis quei lavoratori con redditi tra i 26.600 euro e 35.000 euro, finora esclusi dal “bonus Renzi”. Quindi 500 euro in più nel 2020 e mille euro in più nel 2021.Per i quasi 10 milioni di lavoratori con redditi da 8.000 euro a 26.600 euro che già lo percepiscono, il bonus Renzi che vale fino a 960 euro annui sarà confermato ma potrebbe subire una rimodulazione in detrazione fiscale: dal taglio del cuneo avranno, invece, solo 40-50 euro annui.

Pagamenti elettronici. “Misure premiali per favorire l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici”. È intendimento del governo incentivare il ricorso ai circuito di pagamento elettronico attraverso l’uso di bancomat e carte di credito, garantendo un successivo rimborso in denaro. Stanziati infatti tre miliardi di euro per gli anni 2021 e 2022. Tutto questo per favorire la tracciabilità delle transazioni e contrastare l’evasione fiscale.

Fondi per la famiglia. Anche qui verrà stanziato il “Fondo assegno universale e servizi alla famiglia”, con una dotazione di circa 2 miliardi di euro per i prossimi due anni.

Pubblica amministrazione. La manovra prevede il definanziamento causa spending review della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministeri per 977 milioni di euro per il 2020, 967 milioni per il 2021 e in 953 milioni a decorrere da 2022.

Abolizione superticket e fondi per gli ospedali. Abolizione del superticket dal prossimo ottobre, ovvero la tassa aggiuntiva di 10 euro che le Regioni possono decidere di applicare oltre il normale costo del ticket. È stato inoltre confermato lo stanziamento di 235 milioni per l’acquisto di strumentazione di diagnostica di primo livello da parte dei medici di base. Incremento delle risorse per gli interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. L’incremento di risorse è pari nel complesso a 2 miliardi di euro. Dal 2020 il Fondo per i disabili e le persone non autosufficienti potrà contare su 59 milioni di euro per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 300 milioni annui a decorrere dal 2022.

Risorse per i Comuni. Verranno stanziati 9,1 miliardi di euro, per gli anni dal 2021 al 2034, che si tradurranno in contributi ai Comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana. Obiettivo, ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, arrivare a un miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. La ripartizione verrà disciplinata da un Dpcm da emanare entro il 31 gennaio 2020.

Manutenzione e messa in sicurezza di strade e infrastrutture. Incremento da 4,9 a 8,8 miliardi di euro per il finanziamento dei contributi concessi a enti locali e Autonomie con l’obiettivo di “mettere in cantiere” gli investimenti in infrastrutture e opere pubbliche e la messa in sicurezza degli edifici (questo a fronte anche di ciò che è avvenuto in Veneto e nel Nord Italia dovute alle conseguenze provocate da cause ambientali). Previsti, per gli anni dal 2020 al 2034, 2,78 miliardi di euro per la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi di messa in sicurezza di edifici pubblici, strade, ponti e viadotti; 6,1 miliardi di euro aggiuntivi andranno a Città e Province metropolitane sempre per gli anni 2020-2034 per finanziare la manutenzione della rete viaria e delle scuole. In arrivo quasi un miliardo complessivo fino all’anno di svolgimento per le Olimpiadi invernali 2026 e un finanziamento fino al 2022 anche per la Ryder Cup.

Stretta su auto aziendali. L’obiettivo del governo è quello di far utilizzare auto più green. Le auto più ecologiche impatteranno sul reddito infatti per il 25% mentre le più inquinanti fino al 60 per cento.

Rispetto alla legge discussa in commissione bilancio del Senato sono state eliminate la Tobin tax, ovvero una tassa dello 0,04 per cento sulle transazioni finanziarie, e la norma relativa alla liberalizzazione della cannabis light, eliminata perché ritenuta inammissibile dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in quanto “estranea alla materia”. È stata inoltre eliminata la sospensione dell’erogazione del reddito di cittadinanza nel caso in cui si svolgano lavori brevi.

Adesso tocca alla Camera, il prossimo 22 dicembre, votare
la fiducia. Filerà tutto liscio?

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