Il segretario della CGIL Maurizio Landini come al solito è straripante nei suoi commenti infervorati, e sulla fase 2 dice a 8 e mezzo, mentre è ospite della Gruber: “Nessuno è contento di quello che sta succedendo, ma io credo che il problema non sia solo quando si apre – prima lo si fa in sicurezza, meglio è – ma come lo si fa, in modo tale che la riapertura sia fatta in totale sicurezza per le persone e che sia duratura e permanente, perché questa situazione durerà mesi. Le Regioni non devono fare forzature, non devono fare i primi della classe. Stiamo parlando della tutela della salute dei cittadini e della ripresa economica del Paese, ci vuole una logica nazionale”
Poi sulla nomina di Bonomi dice: “Bonomi? Colgo l’occasione per fargli gli auguri e i complimenti perché è stato eletto in una situazione inedita per tutti. Non voglio iniziare polemizzando, mi auguro di lavorare bene con lui, abbiamo molto lavoro da fare insieme per cambiare l’impianto del mondo del lavoro. Io ho detto e penso ancora che la salute e i diritti dei lavoratori vengono prima del profitto, e spero che lo pensi anche il presidente di Confindustria”.
E poi aggiunge sul MES: “Tutta l’Europa si trova in una situazione nuova, e credo che abbia bisogno di trovare soluzioni nuove, ora io penso che, oltre a sapere da dove provengano i soldi è importante sapere in quale progetto di Europa e d’Italia si investono queste risorse. Il problema non è solo chiedere i soldi ma avere ben chiaro un progetto di cambiamento. Ora dico una cosa, si parla del Mes senza condizionalità io dico che se c’è la possibilità di spendere risorse sulla sanità e ne possono spendere in una certa misura, io non capisco per quale motivo noi non li spendiamo. E’ lampante che il nostro sistema sanitario abbia bisono di investimenti e non dei tagli che ci sono stati in passato. Dall’altra parte credo che ci sia bisogno di superare la logica di austerità e di fiscal compact che in questi anni si è verificata. Io credo che la discussione, ad oggi, sia qual è il progetto di nuova Europa e quale sia il modello di sviluppo ed io credo che l’Italia debba dare il suo contributo in questa direzione”.