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La solidarietà di John Lennon

by Nicola Comparato

John Lennon non ha bisogno di presentazioni. Tutti conoscono l’ex componente dei Beatles nato il 9 ottobre 1940 a Liverpool e ucciso da Mark David Chapman, un suo fan, a New York l’8 dicembre 1980. Numerosi i suoi successi sia con i “Fab Four” che da solista.
Oltre alla musica, John Lennon era famoso per il suo impegno come attivista pacifico e per il suo matrimonio con l’artista giapponese Yoko Ono, con la quale nel marzo del 1969 ideò il “Bed-In”, che era una protesta pacifica contro la guerra del Vietnam e che consisteva nel trascorrere la settimana della luna di miele nel letto dell’Hilton Hotel di Amsterdam sotto gli occhi di giornalisti e fotografi nella stanza numero 1902 rilasciando interviste in pigiama.

In seguito al successo di questa iniziativa, i due organizzarono un altro “Bed-In” presso l’Hotel Fairmont La Reine Elizabeth in Canada, dove fu effettuata la registrazione del singolo “Give peace a chance”, che divenne in seguito l’inno internazionale del pacifismo.
Ma torniamo a noi: John Sinclair. Quest’uomo di Detroit, attivista pacifista, poeta e manager della garage rock/post punk band MC5 e leader del White Panther Party, fu arrestato nel 1969 per aver venduto un paio di spinelli a un poliziotto in borghese, ricevendo una condanna a 10 anni di reclusione. Il 10 dicembre 1971 John Lennon e i suoi collaboratori ad Ann Arbor, nel Michigan, organizzarono per solidarietà e protesta il “John Sinclair Freedom Rally”, dove eseguirono l’omonimo brano, per l’appunto “John Sinclair”. Il successo dell’esecuzione fu tale da indurre la Corte del Michigan a invalidare la ridicola sentenza scarcerando John Sinclair pochi giorni dopo. Il brano fu poi inserito nell’album “Sometime in New York City”, uscito nel 1972.

Ecco il link per ascoltare la canzone su Youtube:

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