Il ministro degli Esteri ucraino ha accusato il presidente francese Emmanuel Macron dopo aver affermato che era fondamentale che la Russia non dovesse essere umiliata per la sua invasione.
Macron ha affermato che è fondamentale che il presidente Vladimir Putin abbia una via d’uscita da quello che ha definito un “errore fondamentale”.
Ma Dmytro Kuleba ha detto che gli alleati dovrebbero “concentrarsi meglio su come mettere la Russia al suo posto” mentre “si umilia da sola”. Macron ha parlato più volte al telefono con Putin nel tentativo di mediare un cessate il fuoco e negoziati.
I francesi tentano di mantenere un dialogo con il leader del Cremlino a differenza di Stati Uniti e Regno Unito che non hanno la minima intenzione di dialogare con Putin.
Il ministro degli Esteri Kuleba, inoltre, ha affermato pesantemente in un tweet che “gli appelli per evitare l’umiliazione della Russia possono solo umiliare la Francia e ogni altro Paese che lo richiederebbe”.
Kiev infatti afferma che la Russia non deve ottenere concessioni territoriali dall’Ucraina, poiché l’invasione russa è stata condannata a livello internazionale come un’aggressione brutale.
Ma nei fatti la situazione è differente da quella raccontata dai leader ucraini e per questo motivo Macron aveva chiesto “ingenuamente” di riuscire a trovare un punto d’incontro tra Russa e Ucraina, anche se ciò risultava difficile al momento.
In precedenza, Macron, aveva detto ai media regionali francesi che il leader russo si era “isolato”.
“Penso, e gli ho detto, che ha commesso un errore storico e fondamentale per il suo popolo, per se stesso e per la storia”, aveva detto Macron.
“Isolarsi è una cosa, ma riuscire a uscirne è un percorso difficile”, ha aggiunto.
Stranamente anche il premier Mario Draghi si è schierato con Macron, suggerendo che l’Europa vuole “negoziati credibili”, ma, per la leadership ucraina, non lo accetta e qualsiasi invito ad affrontare la realtà, che si allontana parecchio dalla visione idealista e astratta di Kuleba e Zelenskiy, viene visto come un affronto e, nonostante gli aiuti e la solidarietà espressa dai leader europei e dallo stesso Macron, o ci si limita ad eseguire senza obiezioni e domande oppure c’è il rischio di venir etichettato come un nemico della resistenza.