Di Ginevra Lestingi
Venerdì il primo ministro ungherese ha accusato la Commissione europea di “teppismo legalizzato” per un’azione di infrazione contro le misure del suo governo che l’esecutivo dell’UE ha definito discriminatorie nei confronti delle persone LGBT.
L’azione di giovedì contro l’Ungheria riguardava una nuova legge che vieta alle scuole di utilizzare materiali definiti, secondo il governo ungherese, a promozione dell’omosessualità o del cambiamento di genere.
Intensificando una guerra verbale con Bruxelles, Orban ha detto venerdì alla radio di stato: “Questa (azione per violazione dell’UE) è teppismo legalizzato… La posizione della Commissione europea è vergognosa”.
Ha detto che il dibattito ha offerto agli ungheresi uno sguardo sulla “vita europea”, su ciò che accadeva nelle scuole in Germania, ribadendo che l’Ungheria non avrebbe permesso agli attivisti LGBT di “marciare su e giù” nelle scuole promuovendo quella che chiamava propaganda sessuale.
I gruppi per i diritti si sono manifestati contro la legislazione, che il capo della Commissione Ursula von der Leyen ha definito una vergogna.
L’azione di infrazione ha preso di mira anche la Polonia dopo che alcuni comuni della zona si sono dichiarati “zone libere dall’ideologia LGBT”.
Segna l’ultimo di una serie di scontri tra Bruxelles e alcuni dei nuovi membri dell’Europa orientale dell’UE su una serie di questioni fondamentali tra cui lo stato di diritto, la migrazione e la libertà di stampa.
Orban, un nazionalista che ha ripetutamente incrociato le spade con Bruxelles da quando è entrato in carica nel 2010, ha affermato che le autorità dell’UE stavano cercando di imporre la loro volontà all’Ungheria su come dovrebbero essere cresciuti i bambini.
La campagna anti-Lgbt, che il suo governo ha intensificato nell’ultimo anno, sembra avere un posto di rilievo sulla sua piattaforma politica in vista di elezioni nazionali potenzialmente difficili il prossimo anno.
Nelle ultime due settimane, a livello nazionale sono stati eretti enormi cartelloni pubblicitari blu con slogan come: “Sei stato infastidito da Bruxelles?” e “Hai paura che i tuoi figli debbano affrontare la propaganda sessuale?”, una campagna che punta alla paura e che viene incentrata sull’odio. Giusto, per chi mira a mettere a punto uno stato illiberale.
Venerdì Orban ha anche previsto un altro scontro sui fondi di recupero dell’UE, che sono stati trattenuti da Bruxelles ma che ha detto che l’Ungheria alla fine otterrà.