Bisogna dire che non è certamente la prima volta che accade nel campo editoriale, tuttavia quando succede occorre segnalare la cosa. Mi riferisco all’evidenza quasi accertata del “libro farlocco” di Michele Santoro, “Nient’altro che la verità”, che sarebbero le confessioni postume di un ex collaboratore di giustizia, Maurizio Avola, il quale afferma di avere partecipato alla strage di Via D’Amelio e fa altre rivelazioni che risalgono persino alla tragica fine del Presidente dell’Eni, Enrico Mattei.
Il noto giornalista per promuovere tale libro ha fatto il giro delle sette chiese (televisive! ) da Enrico Mentana a Porta a Porta passando anche da” Non è l’arena” di Giletti. Lo hanno capito subito anche i bambini che Santoro, caduto in un malinconico cono d’ombra, ha cercato di rifarsi una vita da giornalista per potere prepotentemente riemergere e, infatti, alla fine della lunga trasmissione con Mentana quest’ultimo ha detto in buona sostanza “Michele speriamo che ritorni presto tra noi”.
Intanto ha ottenuto lo scopo principale che era quello di fare balzare in testa alle vendite questo libro. Ora, il mio giudizio può non contare nulla ma spero proprio che Santoro non torni più in video e che si goda i suoi lauti guadagni da professionista super pagato degli anni ruggenti e che sia appagato per gli introiti dei diritti d’autore dell’ultimo libro, in cui si è assunto la responsabilità di dare fiato ad uno spietato killer che ha ucciso 80 persone e che è uscito fuori dai programmi di protezione perché è stato arrestato per rapine.
Oggi, l’ex pentito ci avrebbe propinato tutta una serie di menzogne che sono state smontate pezzo per pezzo dalla procura di Caltanissetta e non solo come risulta dalle cronache giudiziarie. Nonostante ciò, lo stesso Michele Santoro durante le trasmissioni, dando credito alle confessioni di Avola, affermava con tono profetico e perentorio pressappoco questo: “Ci dobbiamo convincere una volta per tutte che le stragi sono state decise e organizzate solo da Cosa Nostra”.
Ora mi chiedo perché il signor Santoro si è dedicato anima e corpo alla pubblicazione del libro proprio in questa fase storica? A pensar male si fa peccato, diceva il famoso Divo, ma spesso ci si azzecca. Non vorrei che tutto ciò potesse servire anche come teorema teso ad influenzare i processi in corso e i diversi procedimenti aperti per conoscere la verità sulle stragi del 1992-94. Tuttavia, credo nella buona fede del” bravo giornalista “e spero che sia solo un libro farlocco.