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Europa: Prove d’intesa

by Rosario Sorace

Il punto nodale per risolvere i contrasti in Europa sono certamente Recovery fund che diviene per Giuseppe Conte l’ultimo baluardo all’interno dell’Unione Europea e che sono per il governo una risposta congiunta e condivisa alla crisi economica scatenata dal coronavirus.

Infatti il premier italiano ha detto che il recovery fund, nel suo intervento al Senato, sono “una parte essenziale” nelle trattative con l’UE. Giuseppe Conte ha dichiarato che “l’Italia intende realizzarlo il prima possibile e questo sarà il tema della riunione di giovedì” quando appunto secondo il presidente “L’Italia sostiene una risposta coordinata, ambiziosa in relazione allo shock da Covid”.

Sono stati i francesi che hanno ideato questo progetto che consiste in un fondo con il compito di emettere i recovery bond, con la garanzia direttamente il bilancio UE. In tal modo la condivisione di un eventuale rischio sarebbe comune solo guardando al futuro, senza incidere sulla mutualizzazione del debito passato dei singoli paesi.

Così si salvano capri e cavoli, soprattutto si calmano i paesi quali laGermania &Co., che sono assolutamente contrari ad una condivisione comune degli oneri legati ai debiti. Si tratta comunque di titoli di debito, primo come gli eurobond (o coronabond), ma con una differenza sostanziale.

Il fondo si finanzierebbe tramite la raccolta di liquidità dovuta all’emissione dei recovery bond.Bisogna dire che il recovery fund è piaciuto anche al Parlamento europeo, che ha espresso la decisione che la proposta venga discussa in sede di Consiglio europeo.

Conte ha parlato al Senato in termini positivi dichiarandosi favorevole e dicendo che “questo nuovo strumento di finanziamento dovrà essere conforme ai trattati perché non abbiamo tempo per modificarli. Va gestito a livello europeo senza carattere bilaterale, deve essere ben più consistente degli strumenti attuali, mirato a far fronte a tutte le conseguenze economiche e sociali, dovrà essere immediatamente disponibile e se dovrà ricadere nel quadro finanziario pluriennale dovrà essere messo a disposizione subito, attraverso garanzie che ne anticipino l’applicazione”.

Il governo italiano, quindi, sostiene “la proposta francese avendo chiesto di integrarla in modo da rispondere più puntualmente ai requisiti che riteniamo imprescindibili. Da ultimo è stata presentata una proposta spagnola che pure, ma con qualche suggerimento di variazione, potremmo appoggiare per la sua conformità alle nostre finalità”

L’idea del premier italiano di anticipare i livelli di liquidità superando i tempi di approvazione dei bilanci e, quindi, di avere immediatamente la disponibilità delle risorse finanziarie rimane ancora tutta da vedere e dipende dalla decisione del consiglio europeo.

Si apprende, comunque, da fonti autorevoli che la presidente della commissione europea von der Leyen stia lavorando per realizzare una proposta da presentare al Consiglio europeo che prevede proprio l’implementazione del recovery fund e consentire un buon accordo tramite questa proposta di mediazione.

Ursula von der Leyen ha l’obiettivo di raccogliere fino a un massimo di 1.000 miliardi di euro. In tal modo i fondi si aggiungerebbero a quanto già previsto tramite il MES, il SURE e la BEI. Inoltre, la BCE potrebbe legittimamente comprare i titoli di debito emessi dal recovery fund, soprannominati recovery bond.

Questa massa di liquidità sarebbe poi distribuita ai Paesi maggiormente in difficoltà nell’emergenza coronavirus e non dovrebbe essere rimborsata da quest’ultimi.

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