Il treno Frecciarossa Av 9595 Milano-Salerno è deragliato nei pressi di Livraga, in provincia di Lodi. Alcune carrozze si sono ribaltate: due i morti, entrambi ferrovieri, 27 i feriti. Era partito nelle prime ore del mattino dalla stazione Centrale di Milano alle 5.10. Al momento dell’incidente a bordo c’erano 28 passeggeri in tutto, oltre al personale di Trenitalia.
La ministra Paola De Micheli sta andando sul posto, mentre la procura di Lodi ha aperto un’inchiesta. Due macchinisti sono deceduti. Avevano rispettivamente 51 e 59 anni. Due anche i codici gialli e 25 i verdi. I feriti sono stati trasportati negli ospedali più prossimi e le cause dell’incidente sono ancora da chiarire.
Secondo le forze dell’ordine, la motrice del convoglio si è destabilizzata dai binari per cause ancora da ricostruire, finendo prima contro un carrello e poi contro una palazzina delle ferrovie, dove ha terminato la sua corsa. Il resto del convoglio avrebbe invece proseguito la corsa ancora con la seconda carrozza che a un certo punto si sarebbe ribaltata. Sul posto i vigili del fuoco e i mezzi di soccorso.
C’è da dire che dove è deragliato il Frecciarossa erano in corso dei lavori di manutenzione sulla linea ad alta velocità. Proprio ieri è stato sostituito un deviatoio. Gli inquirenti stanno ora verificando se vi sia una connessione tra l’incidente e i lavori stessi. “La manutenzione viene fatta costantemente, associare problemi di manutenzione all’evento tragico mi pare assolutamente prematuro”, ha detto il prefetto di Lodi, Marcello Cardona.
Numerosi i ritardi e le cancellazioni dei treni, tra Frecciarossa e regionali. Alcuni treni sono istradati sul percorso alternativo tra Milano e Piacenza con maggior tempo di percorrenza di 1 ora.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, a nome dell’intera giunta hanno espresso in una nota il loro cordoglio per le due vittime del deragliamento ferroviario. Un altro incidente causato probabilmente da inadempienza e superficialità. E quindi, quali che siano le cause, nel terzo millennio non si può assistere a tragedie del genere.