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Dalla politica poco e niente

by Rosario Sorace

Un quadro politico nazionale poco rassicurante si presenta ai nostri occhi, che depone davvero in modo negativo per il futuro, quando bisognerà rendere più articolata la proposta per risalire la china di un Paese ridotto in una crisi recessiva senza precedenti.

I due schieramenti divisi su tutto, tante parole e declamazioni, con poche idee in testa, con schieramenti in crisi per conflittualità interne. Soprattutto, però, oggi abbiamo un Stato con poche risorse finanziarie disponibili, persino, con lo sforamento del deficit all’8%, per lo più reperite facendo debiti, che tra qualche anno potrebbero risultare insostenibili.

C’è bisogno dell’aiuto dell’Europa e dei prestiti che ci offre. Ma la politica italiana e il governo devono richiedere anche una massa di risorse finanziarie a fondo perduto per aiutare le imprese a crescere e a riprendere quota. Il centro destra è ormai frantumato con Berlusconi che si smarca dagli alleati, sostenendo l’utilizzazione del Mes per fini sanitari e gli altri aiuti che arrivano dall’Europa (SURE, Bei, Recovery Fund) e allineandosi alla linea del Partito Popolare Europeo che desidera unità di intenti dei governi in questa crisi epocale.

Dall’altra parte il movimento cinque stelle, da sempre senza identità precisa sull’idea d’Europa, che si frantuma, sfarina lentamente rispetto ai temi europei e, poi, un PD disciplinato e corretto ai dettami delle cancellerie europee oltre misura sino al sacrificio. Ma da questa vicenda teatrale e francamente patetica, emerge, come nella Lega, ormai personalità come Giorgetti sia ormai stanco dell’azione forsennata di Salvini,contro tutto e tutti, che logora la Lega indebolendo il blocco sociale che la sostiene, proprio nelle zone maggiormente colpite dalla pandemia.

D’altronde abbiamo tra i verdi l’emergere di una figura come Zaia in Veneto, che con una efficienza, prontezza e una capacità riconosciuta da tutti, sia riuscito a contenere l’espansione del contagio al contrario dei grandi pasticci combinati in Lombardia dal duo Fontana – Gallera.

Appare peraltro evidente che il governo giallo rosso debole e fragile, oggi si regge proprio perché non vi è nessuna possibilità di alternativa a questa maggioranza. Il presidente della Repubblica non ha nessuna intenzione di aprire un ballon d’essai in un Paese in ginocchio e ferito che chiede solo di essere governato con decisione, intelligenza e lungimiranza.

Oggi avremmo avuto solo bisogno di una vera unità sulla rinascita che sarebbe stata apprezzata dalla maggioranza degli italiani. Non ho mai creduto che questo potesse accadere e non credo nemmeno che ci siano i presupposti minimi per un governo di unità nazionale.

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