E’ da giorni che il governo continua a muoversi sui carboni ardenti; e la nuova bomba potrebbe arrivare proprio col voto in Senato sulla relazione sulla giustizia, fissato sul calendario il 27 di Gennaio. Sarà un voto sulla politica portata avanti dal ministro M5S Alfonso Bonafede. E su questo tema la maggioranza a Palazzo Madama non c’è.
Ma i cinquestelle non pensavano al benessere degli italiani?
Far crollare il governo ed andare ad eventuali elezioni per proteggere un uomo coinvolto con la giustizia, giusto o sbagliato che sia, non è una cosa che farebbe chi metterebbe lo Stato e i cittadini prima di tutto.
Ma i grillini si sa, cambiano visioni e ideali a seconda degli eventi. E, quasi, non farebbe notizia il fatto che il partito, dove uno vale uno, possa mettere a rischio il destino di 60.000.000 di italiani per una sola persona.
Come voterà (l’ex) maggioranza?
Nel frattempo, Italia Viva ha annunciato il voto contrario con alcuni senatori, potenziali sostenitori di Conte, come Sandra Lonardo Mastella che hanno annunciato di non votare a favore.
Anche il socialista Riccardo Nencini, che ha votato con il governo la fiducia martedì scorso, potrebbe votare contro. Tutta l’area di centro, in maggioranza garantista sui temi della giustizia, non nutrono molta simpatia nei confronti del grillino Bonafede e potrebbero riservagli una bella sorpresa.
Ma, non manca l’appello del vicesegretario dem Orlando che invita l’esecutivo e Bonafede a prendere un iniziativa politica per evitare la disfatta.
A Bonafede in particolare si chiede di aprire con la sua relazione alle istanze garantiste che potrebbero puntellare il governo.
Il tempo stringe e la maggioranza trova insidie in ogni angolo; è giunto il momento per il presidente del Consiglio di fare la sua mossa: presentare il gruppo di nuovi sostenitori se li ha trovati oppure presentare le proprie dimissioni al Capo dello Stato.
Mossa che potrebbe avvicinare alla maggioranza diverse forze politiche allettate dai ministeri. Anche Berlusconi non nasconde la sua idea di un governo istituzionale e così rilancia: “L’emergenza richiede soluzioni di alto livello e l’unità sostanziale del Paese. Sono soluzioni che sto invocando da mesi, purtroppo finora inascoltato. In circostanze normali la strada più lineare sarebbe restituire la parola ai cittadini che attribuirebbero al centro-destra quella stessa maggioranza che abbiamo ottenuto in quasi tutti gli appuntamenti elettorali parziali negli ultimi anni. Ma gli italiani oggi non ci chiedono di pensare all’interesse di parte: una classe dirigente degna di questo nome pensa prima all’interesse collettivo» argomenta il Cavaliere in una nota ufficiale.