Home In evidenza Governo disperato chiede aiuto all’Europa per riuscire a gestire l’immigrazione

Governo disperato chiede aiuto all’Europa per riuscire a gestire l’immigrazione

by Romano Franco

Dopo il fallimento su tutti i fronti della linea politica sulla gestione dei migranti, il governo Meloni torna a fare quello che gli riesce meglio: sparare fumo negli occhi; infatti, quando la premier parla di solidarietà europea lo fa all’indomani della scelta di Francia, Germania e Belgio che hanno deciso senza preavviso di chiudere a saracinesca i loro Paesi.

“Il governo intende adottare nell’immediato misure straordinarie per far fronte agli sbarchi”, dice la premier.

Meloni in un tentativo disperato chiede alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “di venire a Lampedusa per rendersi personalmente conto della gravità della situazione che affrontiamo e per accelerare immediatamente la concretizzazione dell’accordo con la Tunisia trasferendo le risorse concordate. La presidente von der Leyen è sempre stata collaborativa e non dubito che lo sarà anche stavolta”.

Insomma, dopo averne dette di tutti i colori sull’Europa e i loro leader, la Meloni accantonando orgoglio e dignità, chiede aiuto proprio a coloro che aveva svilito e sbeffeggiato negli anni precedenti dai banchi dell’opposizione.

L’ennesimo passo a gambero della premier che ci fa capire quanto essa sia sottopressione in questo preciso momento e la richiesta disperata a Charles Michel la dice lunga.

Meloni chiede al presidente del Consiglio europeo Michel “di inserire all’ordine del giorno del consiglio di ottobre la questione migratoria. È mia intenzione in quella sede ribadire che è necessario avviare immediatamente una missione Ue per bloccare le partenze dei barconi”.

“Nel consiglio dei ministri di lunedì – ha aggiunto la premier – porteremo una modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, limite che verrà alzato al massimo consentito dalla normativa europea ovvero 18 mesi” e che “non riguarda i richiedenti asilo per i quali oggi il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato”.

Insomma, la premier e il governo appaiono davvero in uno stato catatonico. Una bella debacle per chi aveva promesso di risolvere i problemi con un “Puff”.

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