Home Attualità Coronavirus: Ipotesi calzante di uno scenario immaginario – Parte 3

Coronavirus: Ipotesi calzante di uno scenario immaginario – Parte 3

by Nicola Comparato

Quale potrebbe essere il mio pensiero se io fossi un cospirazionista fanatico delle teorie del complotto in questo periodo di emergenza Coronavirus? Ho provato a immaginarlo:

“Torno a scrivere di nuovo a proposito di un tema che ormai riguarda tutti quanti noi. La prima cosa che mi viene in mente è: Non avete capito niente! La quarantena non è servita a nulla. Continuate a parlare di dittatura ignorando completamente il significato di questa parola. Scrivete sui social? Dite la vostra? Anche se a distanza o in videoconferenza vi riunite per discutere? Allora non è dittatura. Semplicemente siete tutti degli sbandati fuori controllo e devono darvi una regolata. Io avevo previsto tutto l’anno scorso e lo avevo anche scritto. Dal mio punto di vista personale sono un asociale e come già detto tante volte, stare chiuso in casa non mi ha cambiato nulla. Non uscivo prima e non esco adesso. Poi ripeto, che per quanto riguarda i presunti morti e la gente che non lavora ovviamente mi dispiace. Però anche lì c’è da dire che tutti quelli che piangevano miseria poi alla prima riapertura hanno fatto delle signore vacanze. Molti di questi indossano abiti costosi, spendono soldi e hanno il cellulare nuovo. Il più delle volte senza nemmeno avere un posto di lavoro. Questi li chiamo misteri della vita o magari della pandemia. Poi…. Tutti invocano la libertà.. Allora perché ne avete abusato? Una libertà pura la accetto. Ma una libertà tipo: “Faccio quello che voglio e me ne sbatto di tutto e tutti”, non mi sta bene. E non sta bene nemmeno ai potenti o perlomeno a chi muove i fili dietro le quinte. È questa la libertà che chiedono oggi. Quante storie per il Natale. Quante polemiche a riguardo fatte da persone che bestemmiano tutti i giorni e che lasciano i loro cari da soli tutto l’anno. Siete ipocriti ed egoisti, falsi, opportunisti. La vostra vita è fatta di idiozie. Idiozie che vengono messe al primo posto. Vi è stato chiesto di indossare una mascherina e di mantenere la distanza di sicurezza, non di andare a morire in un attentato terroristico. Vedervi soffrire mi rende felice, perché il vostro dolore e la vostra sofferenza si basano solamente su assurdità e stupidaggini. Che il virus sia reale oppure no, tutto questo ci ha fatto capire che della vita umana non ce ne frega niente. Droga, alcool, calcio, cinema, musica, divertimento, sesso, caos…. Possono morire tutti. Per gli esseri umani l’importante è che non manchino queste cose. Non siamo né migliori né peggiori di prima. Siamo solo usciti allo scoperto”.

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