Di Mirko Fallacia
“L’Italia sul reddito di cittadinanza non può più tornare indietro”, a dichiararlo è lo stesso ex premier e leader del M5S, Giuseppe Conte.
“L’iniziativa del centrodestra – dice Conte – spalleggiata da Italia viva, non potrà avere successo, perché il reddito di cittadinanza è un fatto di necessità oltre che di civiltà”.
“Siamo stati gli ultimi in Europa ad avere introdotto questa misura che garantisce coesione e sicurezza sociale, cosa che non è possibile se milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà”.
Inoltre, Conte si dice favorevole “a un tavolo che monitori la sua efficacia, rafforzi i controlli per evitare abusi e favorisca il dispiegamento di tutti i vantaggi per gli imprenditori collegati alle assunzioni”. Poi, accusa Salvini di cogliere sempre la palla al balzo sull’emergenza migranti, e domanda al ‘pubblico’: “Lui che cosa ha fatto sull’immigrazione? Già quando era un mio ministro cercai di fargli capire che un problema così complesso non si affronta con demagogia, facendo la voce grossa in televisione, sui giornali e sui social. Gli chiesi, senza successo, di migliorare il sistema dei rimpatri, ma non ci riuscì pur avendo i pieni poteri di ministro”.
“Avrebbe dovuto lavorare con costanza nella cornice europea, dove non è mai stato troppo presente. Senza contare che i decreti sicurezza hanno messo per strada decine di migliaia di migranti dispersi per periferie e campagne. L’eliminazione della protezione umanitaria ha impedito a molti migranti di entrare nel sistema di accoglienza e ad altri di farli uscire in quanto non aventi più titolo, con il risultato che migliaia di migranti sono diventati invisibili”, accusa che lascia un po’ allibiti, considerando il fatto che sia Conte stesso il firmatario del decreto in questione.
Comunque Conte non si perde d’animo e, nonostante l’emorragia di voti, rassicura il suo MoVimento. “Il risultato di questo voto non potrà essere significativo per il Movimento, visto che il nuovo corso non ha ancora potuto dispiegare i suoi effetti. Quindi non potrà essere questo un banco di prova. Ma la faccia io ce la metto sempre”, conclude l’ex premier.