Di Nico Dente Gattola
Anche se può sembrare paradossale, visto il momento che stiamo attraversando il prossimo anno si svolgerà una nuova tornata elettorale a livello locale, con numerosi comuni che saranno chiamati al voto.
Consultazione di una certa rilevanza, perché saranno chiamate al voto, grandi città come Roma, Milano, Napoli e Torino, quindi visti il gran numero di elettori coinvolti e la rilevanza dei centri in questione appare chiaro che si tratta di un vero e proprio test per la maggioranza che guarda caso governa in queste città.
Certo allo stato, per vari motivi, non sembra plausibile una chiusura anticipata della legislatura per l’eventuale risultato negativo dei partiti di maggioranza, ma si tratta pur sempre di una consultazione in grado di fornire indicazioni circa lo stato di salute dei suoi principali partiti al momento delle elezioni.
Elezioni non banali, che possono essere il laboratorio per un plausibile sviluppo dell’alleanza tra 5 stelle e PD, se i grillini riusciranno a superare la loro naturale idiosincrasia agli accordi e si renderanno conto che il governare, può spesso presupporre accordi con altre forze politiche.
Le elezioni, dovrebbero in ogni caso certificare la definitiva supremazia del Partito democratico, nei confronti del movimento 5 stelle, già nei fatti, ma anche sancire il cambio alla guida della coalizione, se il risultato fosse particolarmente negativo.
Ovvero, con la sostituzione di Giuseppe Conte, con un esponente vicino al partito di Zingaretti in grado di guidare il paese nella parte finale della legislatura, è un copione già visto in passato con governi di centro sinistra tra i quali Giuliano Amato o Paolo Gentiloni.
Infatti con l’arrivo dei fondi del recovery fund, potrebbe nascere l’esigenza di gestire il nuovo corso con una personalità strettamente politica: scenario difficile ma non impossibile. Come è altrettanto da non escludere l’ipotesi di candidati sindaco, espressione diretta dell’alleanza di governo, circostanza che potrebbe verificarsi in città come Napoli o Roma, se non dal primo turno almeno al ballottaggio, considerando che, ad esempio, a Roma difficilmente la Raggi riuscirà ad essere rieletta e tanto meno ad andare al secondo turno.
In tal modo per i pentastellati potrebbe essere più facile, appoggiare un candidato del partito democratico ed avviare così anche una riflessione che potrebbe avere sbocchi alle politiche garantendosi al contempo anche la sopravvivenza politica; insomma il movimento di Grillo dovrebbe cominciare a ragionare da partito politico.
Sempre che i dem riescano a gestire la partita delle candidature a Sindaco nelle varie città in modo tranquillo a differenza del passato. Anche qui un grosso punto di domanda, visti i precedenti.