Di Elisa Fantinato
Il cambiamento climatico irrompe con violenza e brutalità nel centro Italia. Almeno nove persone sono state uccise da piogge torrenziali notturne e inondazioni nella regione centrale italiana delle Marche, hanno detto le autorità venerdì, mentre i soccorritori hanno continuato a cercare quattro ancora dispersi.
A Cantiano, un villaggio a confine con l’Umbria, i residenti stavano ripulendo il fango dalle strade dopo che i torrenti avevano travolto diverse città lasciando una scia di auto intrappolate e danneggiate.
In due o tre ore sono caduti circa 400 millimetri di pioggia, ha affermato la protezione civile, un terzo dell’acqua che cade di solito in un anno intero.
Il capo dell’Agenzia nazionale della protezione civile, Fabrizio Curcio, ha incontrato le autorità locali ad Ancona per valutare i danni, mentre i capi dei partiti che si danno battaglia per le elezioni del 25 settembre in Italia hanno espresso il loro cordoglio.
I filmati diffusi dai vigili del fuoco hanno mostrato soccorritori su zattere che cercavano di evacuare le persone nella località balneare di Senigallia, mentre altri tentavano di liberare un sottopassaggio dai detriti.
Circa 300 vigili del fuoco stanno attualmente operando nella zona e hanno soccorso dozzine di persone che si erano arrampicate su tetti e alberi durante la notte per sfuggire alle inondazioni, hanno detto i vigili del fuoco.
Stefano Aguzzi, capo della protezione civile della Regione Marche, ha affermato che il temporale è stato molto più forte del previsto.
“Ci è stato dato un normale avviso di pioggia, ma nessuno si aspettava niente del genere”, ha detto ai giornalisti. Ci sono ancora diversi dispersi, tra cui due bambini.
Le inondazioni sono dovute certamente al cambiamento climatico e per gli esperti sono sempre più difficili da prevedere. È un cambiamento irreversibile che stiamo pagando col sangue e se non si fa qualcosa questo rappresenterà solo un assaggio di quello che sarà il nostro futuro.
Nel frattempo i governi ripristinano centrali a carbone e si mettono al lavoro per far arrivare rigassificatori inquinanti e deturpanti nei confronti del territorio per cercare di arginare la crisi energetica. Che la politica prenda atto di questo cataclisma, c’è bisogno di un forte cambio di rotta altrimenti la tragedia del centro Italia sarà solo l’inizio.