Tra una spiaggia e un Mojito non si ferma la demagogia spiccia e la propaganda di Matteo Salvini. Ed è così che, quando si tratta di puntare il dito, non arriva mai in ritardo il “prode” Capitano per dire, al solito, cose che più o meno pensano già un po’ tutti.
“A #Kabul, dopo la vigliacca fuga dei Paesi Occidentali, torna a sventolare la bandiera dei tagliagole islamici e degli assassini talebani. Terrorismo, violenze, paura e immigrazione clandestina all’orizzonte, quanto aveva ragione Oriana Fallaci!”. Ad affermarlo in un tweet è il leader della Lega, Matteo Salvini.
La cosa che più si condanna della politica di Salvini e Meloni, come altri prima di loro, è proprio questa politica superficiale senza dati, che quando si tratta di accusare aprono le forche e quando si tratta di difendere qualche loro “clientes fidelis” o qualche loro principio aprono le aule di tribunali mettendo in mezzo Costituzione ed esperti del settore della loro corrente.
E quindi: “Italia, Europa, Occidente: vergogna!”.
Inoltre, la domanda che tutti si pongono è: Visto che sta al governo, perché Salvini non ha chiesto di mantenere i soldati italiani nel paese?
Perché non organizzare una “Lega lombarda”, con lui nelle vesti di Alberto da Giussano, e andare a fare una resistenza contro gli stessi talebani?
Ma scherzi e considerazioni a parte, a Salvini, Meloni, Renzi & Co. Piace tanto il delirio della presunta onniscienza del: “Ve l’avevo detto!”.
Perché lo stesso discorso non lo aveva fatto al suo “mito” Trump? Quando aveva deciso di ritirare le truppe la scorsa estate.
Giusto attaccare Biden sulla cattiva gestione della crisi afghana, ma, se lo si fa, bisogna farlo con critiche strutturate e costruttive che mirino ad una soluzione, altrimenti tutti possono dire che il bicchiere si è rotto, una volta che quest’ultimo si è schiantato sul suolo.
Non serve dirlo o farlo notare prima di tutti per essere considerato uno statista, per farlo basta avere un buon canale di informazione. Elaborare soluzioni e alternative costruttive non va di moda ultimamente.
Infatti, al posto di dire castronerie dall’alto di un palco, come quelle divulgate da Durigon che si dice fiero di portare avanti la “battaglia” per riesumare l’antico nome del parco Falcone Borsellino e dedicarlo ad Arnaldo Mussolini, perché in quei contesti non si discute proprio di questi temi? E perché non si elaborano soluzioni concrete? Almeno così fanno vedere che, oltre all’immenso deserto di contenuti, vi è anche qualche considerazione intelligente di tanto in tanto.
Se si tratta della questione afghana, anche Salvini, Meloni, Renzi, Di Maio, Draghi, Conte, Letta e altri, sono nella lista dei soggetti che devono vergognarsi, poiché sono tutti rimasti in silenzio dopo che l’Occidente, spinto in una guerra voluta “dagli uomini d’affari” che è stata pagata a peso d’oro dai contribuenti, una volta finito di portare avanti i suoi interessi in quei territori, grazie anche ad una buona morale e ad un’ottima retorica, ha abbandonato una nazione nel marasma più totale senza fornirgli i giusti anticorpi per potersi difendere da sola dalle ingiustizie della mentalità retrograda radicata in quei territori.
E’ l’ennesima vicenda di come gli Usa sfruttino la guerra, utilizzando la scusa dei diritti, semplicemente per masticare e sputare nazioni solo per rendere più grande la loro cupidigia e arroganza.