E’ stato arrestato il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, per appalti truccati, nell’ambito di un inchiesta che ha portato a 18 misure cautelari. Durante l’indagine sono state esaminate 11 gare con assegnazioni di lavori.
Ci sarebbe quindi una corruzione galoppante nel beneventano e ora sono agli arresti imprenditori e professionisti che vengono accusati, a vario titolo, di corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libera scelta del contraente e falso ideologico.
L’ordine di custodia cautelare più clamoroso è quello del presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, che è stato arrestato assieme ad altre 7 persone per appalti truccati e tangenti.
Dunque, sono 11 le gare d’appalto bandite e gestite dalla Provincia di Benevento, da quella di Caserta e dal Comune di Buonalbergo, e proprio in quest’ultimo ente il sindaco è stato posto agli arresti domiciliari.
Le accuse formulate dai magistrati parlano chiaro: si tratta di una sfilza di reati gravissimi. Mentre altre dieci persone sono stati i destinatari del divieto di trattare con la pubblica amministrazione.
Queste accurate indagini sono state condotte da tempo dai carabinieri e hanno portato anche al sequestro preventivo nei confronti dei diversi indagati di una somma complessiva che si aggira attorno ai 49.500 euro, che dovrebbe essere il prezzo dei reati.