Di Eugenio Magnoli
Oggi, nel 31 marzo del 1935, veniva inaugurata la città universitaria della Capitale. Un campus universitario, situato nel quartiere Tiburtino, sede principale dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
L’opera è stata realizzata durante il ventennio fascista dall’architetto Marcello Piacentini. L’opera, fortemente voluta dal Duce, doveva essere raffigurata come «la più vasta opera edilizia promossa dal Regime Fascista». La città venne inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
L’entrata principale era situata in piazzale delle Scienze, divenuto in seguito piazzale Aldo Moro. La struttura è formata da un grande portale che permette di accedere all’interno della città, costituita da una serie di palazzi ed edifici idealizzati per la fruizione di studenti e professori. Poco più a Nord si trova l’immensa struttura dell’ospedale policlinico “Umberto I”, parte integrante delle strutture universitarie e gestito direttamente dall’Ateneo; vi hanno sede le facoltà mediche e chirurgiche principali. Nell’ingresso principale viene messa in risalto la figura della statua di Atena, Minerva per i romani, la dea delle arti, della guerra e della saggezza, dalla quale, proprio per quest’ultima prerogativa, prendono il nome tutti gli atenei d’Italia. Anche se in antichità era il nome dato ad un istituto d’istruzione superiore fondato a Roma dall’imperatore Adriano ed era destinato all’insegnamento della filosofia, retorica, grammatica e giurisprudenza.