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Ue difende Agenzia Frontex e i salvataggi delle Ong

Ong denunciano il governo per naufragio e omicidio colposo

by Redazione

Di Gaia Marino

Inizia lo scambio di accuse tra Unione europea e governo sulla strage di Cutro e l’Ue è tornata a difendere con decisione l’operato della sua agenzia, Frontex.

“Frontex ha fatto tutto ciò che poteva”, ha detto l’8 marzo Ylva Johansson, la commissaria agli Affari Interni che assieme al vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, detiene la delega sulle migrazioni.

E la commissaria svedese, membro del partito socialdemocratico, ha difeso con minor prudenza di tanti suoi colleghi anche l’operato delle Ong: “Fanno un ottimo lavoro nel salvataggio delle vite in mare, ma è anche importante che ci sia coordinamento”. La parola d’ordine, nei corridoi di Bruxelles, in fondo è soprattutto una: “coordinamento”.

Il resoconto di Johansson sul naufragio di Cutro  “Un accordo sulla nuova legislazione ancora manca, passiamo da una crisi all’altra e al momento dobbiamo lavorare come pompieri”, ha ammesso Schinas.

Il punto di partenza resta l’Action Plan della Commissione in cui si dà maggior peso al Gruppo di Contatto per le attività di Search & Rescue. Attività che, nella strategia di Bruxelles, possono coinvolgere anche le Ong.

Nel caso della strage di Cutro il rammarico di Johansson si è concentrato in un dettaglio: “Se l’aereo, noleggiato da Frontex, avesse avuto più carburante, avrebbe notato il peggioramento delle condizioni atmosferiche”. Per il resto, secondo l’Ue, l’agenzia con sede a Varsavia ha ben poco da rimproverarsi. “Frontex era di supporto e sotto il comando italiano. Con la telecamera termica hanno notato che probabilmente molte persone erano sotto coperta e il girato è andato direttamente al centro di Roma”, ha raccontato la commissaria, sottolineando “che l’aereo ha pattugliato la zona per tutto il tempo possibile”.

L’imbarcazione però non aveva lanciato nessun allarme ma, ha spiegato ancora Johansson, “Frontex e le autorità italiane hanno pensato che non si trattasse di un’operazione Sar, ma su questo una risposta la dovrebbero dare le autorità italiane”, è stato il suo resoconto.

L’immigrazione non è un problema così sentito a Bruxelles, tanto da non prevedere svolte immediate e i ministri dell’Interno dei Paesi nordici torneranno a porre il tema del ripristino del sistema di Dublino, chiedendo che Paesi come l’Italia riammettano chi è sbarcato in uno Stato di primo approdo.

Il rimprovero al governo Meloni

“La segnalazione di Frontex dell’imbarcazione che si avvicinava alle coste italiane è delle 22.36 di sabato, il naufragio c’è stato quasi all’alba di domenica: è un caso molto particolare quello di Cutro e se qualcuno dice che c’è stata volontà delle istituzioni di girarsi dall’altra parte, questo è grave”. Giorgia Meloni, in un lungo botta e risposta con i cronisti durante la conferenza stampa al termine del cdm, respinge con forza qualsiasi ricostruzione giornalistica che fa riferimento a mancanze del governo o alla volontà di non intervenire mentre accadeva il naufragio dell’imbarcazione piena di migranti.

La premier si giustifica spiegando tutti i passaggi di quella notte, a partire dalla segnalazione di Frontex, “avvenuta molte ore prima del disastro, mentre il barcone era in piena navigazione. Il disastro è avvenuto quindi all’alba, a pochi metri dalla costa, mentre gli scafisti stavano attendendo il momento opportuno per lo sbarco senza farsi scoprire dalle autorità. Il resto – spiega la premier – sono illazioni e ragionamenti che non accetto”.

Intanto è stato depositato un esposto alla Procura di Crotone sul naufragio di Cutro del 26 febbraio da oltre 40 associazioni e ong firmatarie della denuncia che chiedono di indagare per naufragio e omicidio colposo, rifiuto d’atti d’ufficio, omissione di soccorso dal codice della navigazione e dal codice penale militare. Ong e associazioni ritengono che vada acquisita tutta la documentazione intercorsa tra attori istituzionali, e non, rispetto all’avvistamento, alle ricerche e al soccorso dell’imbarcazione segnalata da Frontex la sera di quel sabato e su qualunque altra segnalazione di pericolo in mare fra il 24 ed il 26 febbraio. Inoltre chiedono che siano acquisite le telefonate in entrate e in uscita dai vari centri di comando coinvolti per ricostruire gli ordini impartiti (inclusi ministero dell’Interno, Guardia Costiera, Marina Militare e Guardia di Finanza) e i libri di bordo delle motovedette delle fiamme gialle intervenute nella notte della tragedia e poi rientrate per le pessime condizioni meteo-marine.

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