Se la leggendaria cantante gospel Mahalia Jackson fosse stata in un luogo diverso dal National Mall di Washington, D.C., il 28 agosto 1963, il suo posto nella storia sarebbe stato comunque assicurato esclusivamente sulla base della sua eredità musicale.
Ma è quasi impossibile immaginare che Mahalia Jackson non sia stata al centro della scena nella storica Marcia su Washington il 28 agosto 1963, dove non si è esibita come protagonista insieme al Dr. Martin Luther King, Jr. e del suo ” I Have a Dream”, ma ha anche avuto un ruolo diretto nel trasformare quel discorso in uno dei più memorabili e significativi della storia dell’umanità.
Nel 1956, Mahalia Jackson (1911-1972) era già famosa a livello internazionale come la Regina del Vangelo quando fu invitata dal reverendo Ralph Abernathy, direttore della Southern Christian Leadership Conference (SCLC), ad apparire a Montgomery, in Alabama, a sostegno dell’ormai famoso boicottaggio degli autobus che ha lanciato il moderno movimento per i diritti civili e ha reso Rosa Parks un nome da scalfire nella storia. Fu in Alabama che Jackson incontrò per la prima volta e fece amicizia con il reverendo Dr. Martin Luther King, Jr., che in seguito avrebbe sostenuto per tutta la sua carriera.
Ma quel 28 agosto 1963, mentre saliva sul podio davanti a un pubblico di 250.000 persone per dare l’ultima esibizione musicale prima del discorso di Martin, venne chiesto dal Dr. King stesso il classico gospel “I’ve Been ‘Buked, and I’ve Been Scorned”.
Il Dr. King si mise a suo agio, e, sulle note di quella canzone, si preparava ad introdurre quello che si sarebbe rivelato essere il discorso più famoso della sua vita.
All’inizio del discorso Jackson si mise a seguire parola per parola il discorso di Martin e, quando vide che il discorso era elegante e conciso ma che non riusciva a scaldare i cuori, fu a quel punto che la cantante Gospel gridò ad alta voce a Martin Luther King, Jr., da dietro il podio sui gradini del Lincoln Memorial, “Tell them about the dream, Martin”. Racconta loro del sogno, Martin.
E in quel momento, come si può vedere nei filmati del discorso, il dottor King lascia le sue note preparate per improvvisare l’intera sezione successiva del suo discorso, la sezione storica che notoriamente inizia “E così, anche se affrontiamo le difficoltà di oggi e domani, ho ancora un sogno. È un sogno profondamente radicato nel sogno americano…”.