Sembrava essere tutto chiarito tra il presidente e l’immunologo su quell’ultima incomprensione scaturita da un tweet scritto dalla già candidata repubblicana per la Camera, Lorraine DeAnne, poi condiviso da Trump che diceva “Time to Fauci”, tempo di licenziare Fauci. Invece non solo le divergenze non si placano ma anzi i due si schierano su fronti opposti.
Al centro della discussione l’ultima dichiarazione del tycoon di avere le prove che il virus cinese sia nato in un laboratorio di Wuhan. Nonostante non possa o non voglia ancora far sapere quali siano le prove che incastrerebbero la Cina il presidente, appoggiato da Mike Pompeo, segretario di Stato, va avanti contro gli stessi scienziati che invece dichiarano tutt’altro.
E a pensarla così c’è anche il massimo esperto di malattie infettive e capo della task force della Casa Bianca Anthony Fauci che fa sapere che non crede alla possibilità che il Coronavirus provenga da un laboratorio cinese. In una intervista rilasciata al National Geographic dichiara che “Se si guarda all’evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c’è là fuori adesso, le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente”.
Alcune fonti di Intelligence citate dal Guardian e dalla Cnn ritengono che non ci siano prove di tali affermazioni così infamanti da parte di Trump e che potrebbero avere delle ripercussioni a livello mondiale. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, nel dossier di 15 pagine citato dall’Australian Daily Telegraph, si accusa la Cina di avere coperto l’epidemia. Un dossier che però non avrebbe trovato riscontro nell’alleanza di Intelligence composta da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, la Five Eyes. L’alleanza di Intelligence a quanto pare non vuole essere coinvolta e ritiene sì, che Pechino non sia stata trasparente quando si è trattato di dare informazioni sulla diffusione del Coronavirus, ma non c’è alcun elemento che possa far risalire al laboratorio di Wuhan la responsabilità della pandemia. Secondo una terza fonte proveniente da uno dei cinque Paesi dell’alleanza di Intelligence: “Pensiamo che sia altamente improbabile che sia un incidente”, ha dichiarato un funzionario diplomatico occidentale a conoscenza dei rapporti di intelligence citato dall’emittente Usa. “Più probabile che si sia sviluppato naturalmente e che il contagio umano sia avvenuto tramite la naturale interazione tra uomo e animali”.
La Cnn invece cita altre due fonti, le quali ritengono “altamente improbabile” che lo scoppio dell’epidemia possa essere il risultato di un incidente avvenuto in un laboratorio e che si sia, invece, diffuso da un mercato di animali vivi. Fauci, come dichiara al National Geographic, afferma che “guardando all’evoluzione nel tempo tutto indica fortemente che questo virus si sia evoluto in natura e poi ha saltato la specie”. Ci sarebbe poi anche una terza fonte, sempre citata dalla Cnn, che dichiarerebbe che il mercato di Wuhan è “chiaramente” il luogo da cui si è diffuso il contagio, ma che non è chiaro come il virus si sia propagato.
Insomma, Negli Stati Uniti le divergenze di opinioni non mancano e la diversità di veduta tra Trump e Fauci al momento ci fa capire che tra i due non scorre buon sangue. Un elemento che si evince dal fatto che la Casa Bianca abbia vietato a Fauci e agli altri membri della task force di essere ascoltati in audizione in Congresso nel mese di maggio. Ed è notizia dell’ultima ora, a quanto si apprende dal New York Times, che sarebbe intenzione di Trump sciogliere la task force ritenendo che non ci sia più motivo della sua esistenza (anche se i numeri di decessi e di casi positivi dicano tutto il contrario). Cosa accadrà?