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The post: il giornale che sconfisse Nixon

by Rosario Sorace

La stampa che non si piega al potere è la vicenda storica che Steven Spielberg, il quale si è sempre cimentato su sceneggiature diverse, ha affrontato nel 2017 realizzando un altro bel film “ The post”,trasmesso in questi giorni dalla Tv ,che narra il tema della libertà di stampa negli Usa, dove il Quarto potere da quel momento ha avuto sempre di più un ruolo fondamentale nella democrazia americana.

Il film inizia con l’immagine in cui l’analista militare Daniele Ellsberg rivela al segretario della Difesa Robert McNamara e al presidente Lyndon B.Johnson che la guerra in Vietnam è rimasta in una fase di assoluta stasi e che sostanzialmente depone sfavorevolmente per gli Stati Uniti.

Intervistato da numerosi giornalisti McNamara, mentendo spudoratamente, afferma esattamente l’opposto e si dichiara di avere fiducia sulla vittoria finale americana. Cosicchè Ellsberg, lavorando alla Rand Corporation e avendo accesso ai documenti riservati decide di fotocopiare tutti i segreti legati alla guerra del Vietnam a cominciare dalla presidenza Truman e li consegna al New York Times in modo che possano essere pubblicati.

Nell’anno di questi eventi, il 1971, Katharine Graham (Meryl Streep) divenuta proprietaria del Washington Post dopo la morte di suo padre e del marito, si muove in gravi difficoltà finanziarie e teme per le sorti del giornale, cosi, è costretta per salvare il giornale a quotare l’azienda in borsa.

Il 13 giugno 1971, quattro mesi dopo aver ricevuto i documenti, il New York Times ne inizia la pubblicazione e tutto ciò scatena nel paese a vibranti proteste dell’opinione pubblica facendo scoppiare uno scandalo di proporzioni gigantesche sulle rivelazioni dei Pentagon Papers. Il giornale riceve però l’ingiunzione di sospendere per un tempo limitato la pubblicazione, pena l’oltraggio alla corte.

Ma Ben Bagdikian, assistente redattore al Post, riesce a rintracciare Ellsberg e riesce ad ottenere lo stesso materiale dato precedentemente al New York Times. Cosicchè i giornalisti del Post si trovano a casa di Ben Bradlee (Tom Hanks),capo redattore spesso in contrasto con la Graham, per consultare e ordinare l’enorme mole di documenti di cui erano venuti in possesso ma hanno solo otto ore per la scadenza dei termini di sospensione della pubblicazione.

I legali del giornale sconsigliano alla Graham di pubblicare i documenti: se infatti fossero stati ricevuti dal New York Times o comunque dalla loro stessa fonte, l’azione sarebbe stata classificata come oltraggio alla corte e ci sarebbero stati gravi risvolti penali sino all’arresto. D’altro canto era in gioco anche il rilancio del giornale che aveva una linea editoriale di grigio conformismo e se avesse pubblicato tali documenti avrebbe raggiunto una popolarità notevole anche se dall’altra parte avrebbe rischiato di perdere lobbies, imprenditori e gruppi bancari che avevano acquistato azioni del giornale.

La notte del 17 giugno la Graham,nonostante fosse amica di lunga data di McNamara e, quindi, assai titubante decide comunque di rompere gli indugi e autorizza la pubblicazione dei documenti. Il giorno seguente un rappresentante della Casa Bianca telefona al Post, chiedendo di sospendere la pubblicazione e di consegnare tutti i documenti legati al Vietnam in loro possesso.

Risponde Bradlee che consapevole di rischiare il carcere si rifiuta, cosicchè l’uomo lo informa che lo citerà in giudizio. I componenti del Post e quelli del New York Times, si presentano in tribunale e alla fine la corte ingiunge solo a questi ultimi di sospendere le pubblicazioni, mentre non rilascia alcuna sanzione per il Post.

Pochi giorni dopo ci sarà la sentenza storica per la libertà di stampa della Corte Suprema, la quale, con un verdetto a maggioranza di 6 a 3, assolve sia il New York Times che il Post e nella motivazione si dice che la stampa non è destinata a servire coloro che governano, bensì quelli che sono governati.

Altri giornali seguono l’esempio del New York Times e del Post, iniziano anch’essi la pubblicazione dei Pentagon Papers. Il presidente Richard Nixon, rabbioso, ordina che ogni giornalista del Post venga bandito dalla Casa Bianca e da ogni evento. Un anno dopo comincia lo scandalo del Watergate che avrebbe costretto lo stesso Nixon alle dimissioni per evitare l’impeachment.

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