Senna Marin, la giovane premier finlandese dall’espressione da Maria Goretti nelle foto ufficiali, ma dallo spirito bollente fuori servizio, dopo le recenti performance si è sottoposta a test antidroga. Risultati tra qualche giorno. Sorvoliamo, per cristiana pietà, sull’attendibilità del test e sui mille trucchi per taroccarne l’esito, e passiamo direttamente a dire che test o non test il problema non cambia. Cantava, nel video – in evidente stato di alterazione – un motivetto il cui ritornello fa jauhejengi che in lingua locale suona “la banda della polverina”. Lei dice che era “solo” ubriaca. Era comunque in buona compagnia, gente – peraltro nota – che forse non disdegnava la polvere di stelle. Siamo messi così, e non illudiamoci che nei nostri paraggi le cose siano diverse. Negli USA si fanno i test antidroga ai chirurghi prima degli interventi e ai piloti di aerei prima del volo, tanto per citare degli esempi e ricordare in che pattume viviamo. Da noi anni fa la Camera bocciò un provvedimento che avrebbe previsto test ai parlamentari. Non sarebbe male tornare sull’argomento e dare una controllatina a chi legifera, e spesso transita in stati d’animo quantomeno sospetti. Il recentissimo episodio del capogabinetto di Roma Capitale – ora dimissionario – che dà di testa e minaccia di uccidere, è già un caso interessante. Intanto ormai è inutile nascondersi dietro un dito: siamo in una discarica a cielo aperto, cerchiamo almeno di limitare le conseguenze.