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Porta a Porta non ammette par condicio e annuncia il duello tra Meloni e Letta

by Romano Franco

La campagna elettorale entra nel vivo e nel frattempo c’è chi cerca di ritagliarsi più spazi di altri. E’ il caso di Letta e Meloni, già dati per favoriti secondo la Rai tanto da non ammettere il confronto con altri candidati.

L’ultimo dibattito televisivo sulla rete pubblica prima del voto verrà fatto il 22 settembre a Porta a Porta, programma condotto da Bruno Vespa. Il confronto tanto atteso sarà un duello tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, e mentre i due leader si daranno battaglia in un tête à tête gli altri capi di partito rimarranno a guardare inermi.

Alla notizia del duello si scatenano le polemiche. Giuseppe Conte non ci sta e chiede di partecipare ad un confronto con le altre forze politiche.

Anche Clemente Mastella si dice indignato e minaccia uno sciopero della fame se il servizio pubblico non garantirà il rispetto delle regole sulla par condicio.

A nulla è servito l’invito di Mentana che ha chiesto la partecipazione su La7, il 23 settembre, per un confronto tra i quattro leader dei principali poli.

Il rapporto tra Conte e la Rai non è dei migliori e il leader dei cinquestelle chiede una revisione forzata del programma. “Apprendo da un’intervista di Bruno Vespa che da tempo Letta e Meloni lavorano a un accordo per fare un confronto da soli, a lume di candela, in prima serata in Rai, servizio pubblico – incalza Conte – questo accordo è stato evidentemente portato avanti escludendo le altre forze politiche fra cui la mia, il Movimento 5 Stelle, che è numericamente il secondo gruppo del Parlamento”.

“Se, come si sostiene nell’intervista, Letta e Meloni hanno rinunciato alla loro mezz’ora in prima serata sul servizio pubblico per fare un’ora di confronto a due, allora a tutti deve essere concessa questa opportunità”, dice il leader del M5S.

Anche Italia Viva si scaglia contro la Rai e Michele Anzaldi chiede un intervento dell’Agcom sull’appuntamento a numero chiuso programmato da Porta a Porta.

Invece Maurizio Lupi (Nci) passa alla azione e scrive subito una lettera ai direttori delle testate radiotelevisive invitandoli ad assicurare appieno la par condicio.

“Credo che gli italiani abbiano il diritto di valutare tutte le idee dei partiti, e quindi auspico un dibattito con le principali forze politiche e i loro leader. In un confronto con la presenza di Letta, magari potrei sperare di avere qualche risposta sui vergognosi candidati del Pd che insultano Israele e sulle imbarazzanti risse nel Pd di Roma”, dice il leader della Lega Matteo Salvini.

Durissima è invece la polemica di Nicola Fratoianni, Sinistra Italiana, che fa notare in maniera evidente che “i talk televisivi non sono repubbliche indipendenti, così come la legge del febbraio 2000 non è mai stata abrogata. A Viale Mazzini dovrebbero ricordarlo sempre”.

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