Home Attualità Renzi, Memorie di un traditore seriale alla disperata ricerca di credibilità

Renzi, Memorie di un traditore seriale alla disperata ricerca di credibilità

by Romano Franco

Le strategie di Matteo Renzi sono assai note e le sue doti da Giuda sono il suo cavallo di Troia. Così fu per il segretario del Pd, Enrico Letta, e così è stato anche per il leader dei cinquestelle, Giuseppe Conte.

I due leader hanno ben poche cose in comune, eccezion fatta per il tradimento di Matteo Renzi.

Ma, ultimamente, il leader di Italia Viva svela le sue carte e, invitato dalla sindaca del Pd di Empoli alla festa dell’Unità della città, mette in scena un bel teatrino intriso del suo solito narcisismo.

“Perché è la prima volta che torno a un evento Pd dalla scissione del 2019? La verità, banalmente, è che non mi avevano mai invitato: ma avevano ragione, non ci prendiamo in giro. Sono passati due anni e credo che ormai sia chiaro a tutti che quello che è accaduto aveva un senso”, dice il leader di Italia Viva.

“Quando Salvini dal Papeete aprì la crisi di governo dissi: ‘L’operazione con i Cinque stelle la faccio ma lascio il Pd’ – aggiunge Renzi – non avrei mai potuto avere la libertà di movimento per fare quello che ho fatto dopo insieme agli amici di Iv. Il Pd, per cui provo un grande rispetto che nasce dall’aver condiviso tante battaglie insieme, non mi avrebbe mai consentito di fare la battaglia pancia a terra per mandare a casa Conte e portare Draghi”, giustifica.

Ma il bisogno vanesio d’attenzione di Renzi ci mette davanti ad una realtà di per se stessa evidente, pur di attirare un po’ d’attenzione su di sé il leader di Italia Viva non prova vergogna ad ammettere la sua natura infima e subdola anche davanti agli ex “amici miei cari” del Pd.

Ma nonostante la riscossione di meriti inesistenti e le auto-ballate delle sue gesta eroiche immaginarie, oggi come oggi, è veramente dura per gli italiani e per gli ex sodali del Pd tornare a fidarsi di uno come Matteo Renzi.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento