Sono rimaste in poche le cose che indignano per quanto concerne la scena politica italiana. Ne abbiamo viste di tutti i colori, questo è vero, ma ciò non significa che sia giusto farle passare in sordina.
Stiamo parlando dell’opportunismo e dell’ipocrisia della nostra classe politica, fatta di affaristi, poltronari e opportunisti, in netta maggioranza. Se ci fosse un governo che unisse queste caratteristiche durerebbe anni e anni, senza l’ausilio dei soliti tecnici.
La cosa che più fa ribrezzo della nostra classe politica è che, nonostante l’evidenza, in molti, non riescono proprio a togliersi la faccia di bronzo, continuando a negare, smentendo dati e fatti scritti nero su bianco, come se fossero inventati da qualche scellerato amante della cospirazione.
Il servizio mandato in onda dalle Iene evidenzia questo stato di ipocrisia prevalente nelle istituzioni più importanti che, solo in Italia, passa in secondo piano e non è oggetto di critica e dissenso. Basti vedere la Lega che, con la storia della Russia e dei 49 milioni, è arrivata a raggiungere il 36% di preferenze. Touché!
Ma torniamo alla vera questione, in molti si stanno chiedendo quanto sia giusto che un parlamentare o politico, dotato di stipendio da capogiro, i più alti al mondo secondo i dati, possa occuparsi di altro mentre percepisce uno stipendio dallo Stato italiano.
Non si discute sul fatto che si possa fare anche altro, ma è proprio questo il punto. Se non svolgi bene il tuo lavoro facendo assenteismo non giustificato o anteponendo il tuo interesse privato a quello pubblico; non stai svolgendo per niente bene il ruolo che sei chiamato a fare.
Come puoi occuparti del paese se rappresenti aziende importanti? Come puoi far prevalere un interesse pubblico quando hai un privato da dietro che ti paga per servizi o consulenze? E’ semplice, non puoi.
Il ruolo del politico è una vocazione e chi non la vede così non è degno di essere chiamato tale. Il primo della lista della classifica del redditometro delle Iene, cioè colui che ha guadagnato di più dalla politica, è Matteo Renzi. Uomo coinvolto in inchieste e scandali mandati nel dimenticatoio tramite leggi facilmente raggirabili create ad hoc per far passare inosservati eventuali scandali, moralmente ed eticamente perseguibili.
Ricordiamo fra tutte la Fondazione Open, ad oggi poco chiara la sua struttura, che è finita sotto inchiesta per finanziamento illecito. Nessuno vuole fare un processo alle intenzioni e non esiste emettere accuse o sentenze, ma di sicuro c’è un dato allarmante. Come ha fatto Renzi ad arricchirsi così tanto dalla politica?
Era lo stesso Renzi, che nella puntata di Matrix del 17/01 del 2018, disse: “Se volete fare i soldi non fate politica!”. Chi fa il politico non si arricchisce, dice Renzi; e, aggiunge, se si dovessero far soldi dalla politica: “C’è qualcosa che non torna!”, dice il senatore di Rignano.
Il Parlamento fa bene al portafoglio dei politici? Ecco il Video delle Iene:
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/leiene/roma-il-parlamento-fa-bene-al-portafoglio-dei-politici-ecco-il-redditometro-de-le-iene_F310839701002C17
Renzi, cos’è che non torna?
Per esempio la vicenda Arabia, ad oggi poco chiara: sono diverse le domande che l’opinione pubblica vorrebbe rivolgere a Renzi, che non si degna di rispondere neanche al proprio elettorato. Nessuno vuole fare un processo con supposizioni o ipotesi, non sia mai detto; ma è difficile non notare quanto, la mancata risposta, stia dando sempre più forza alla tesi che ci sia qualcosa di fosco nella vicenda.
Sono l’ultimo a voler prendere le difese di Matteo Salvini, ma ciò che è giusto è giusto. Quando fu il caso di Savoini e la Russia, quando venne ipotizzato un presunto coinvolgimento di Salvini, le testate dei giornali hanno attaccato il leader della Lega come se fosse già colpevole non parlando di altro per mesi. Come è possibile che ci siano due metri di valutazione solo per una differenza di logo o colore?!
Renzi non si è vergognato minimamente di prendere soldi da uno Stato straniero, con diritti civili discutibili, mentre ricopre un incarico pubblico di alto livello in Italia. E’ una cosa legale, solo per iscritto. Non è minimamente concepibile che un rappresentante di uno Stato, mentre è in carica, prenda altri soldi da un altro Stato.
In altri tempi e periodi non recenti, sarebbe stato etichettato come traditore della patria e marchiato di vilipendio. Ma, i tempi e le leggi sono cambiate. E nonostante l’ipocrisia e nonostante il suo cammino poco etico e di dubbia morale, non vi è una nuvola nel cielo del Frank Underwood di Rignano.
