Nessuna modifica al ddl Zan. L’Aula del Senato ha confermato che la nuova legge contro l’omotransfobia sarà votata il 13 luglio alle 16,30. Sono state respinte le proposte alternative di Forza Italia e Lega per l’esame della legge in Aula il 20 luglio. La decisione è arrivata ieri dopo che nella riunione dei capigruppo di maggioranza non è stato trovato alcun accordo. Il testo della legge già approvato alla Camera.
“Calendarizzato il Ddl Zan. Quindi vuol dire che i voti ci sono. Allora, in trasparenza e assumendosi ognuno le sue responsabilità, andiamo avanti e approviamolo”, dice il segretario del Pd Enrico Letta su Twitter.
Borbotta invece Matteo Salvini che si dice per nulla contento della decisione presa: “Letta insiste. Si andrà in Parlamento. Se la legge sarà affossata il nome di chi ha impedito che si arrivasse all’unità è Letta. Gli è stata proposta mille volte, anche dai renziani, una mediazione. Noi continueremo ad insistere sul dialogo da qui al voto”.
“Il 13 luglio il ddl Zan arriverà in Aula al Senato. Ciascuno si dovrà assumere la responsabilità di dare al Paese una legge contro i crimini d’odio che l’Italia attende da quasi 30 anni. I voti per approvarla, come conferma l’approvazione del calendario, ci sono” dice il deputato del Pd e padre della norma, Alessandro Zan.
“Vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che c’è una richiesta da parte di tutti di arrivare su un tema così importante a una definizione concorde, quanto meno di tentare una sorta di mediazione. Faccio presente che la differenza tra le due proposte è lo slittamento di una settimana. Invito tutti ad una riflessione perché non si dica che su un tema così importante rinunciamo a un dialogo per la differenza di una settimana”, dice la presidente del Senato Elisabetta Casellati.
“Lo dico al Pd: approviamo questa legge, non possiamo permetterci di incrociare le dita. Italia Viva voterà si alla calendarizzazione del ddl Zan ma allo stesso tempo rivolgo un invito in primis al Pd, ex compagni di partito che non riconosco più: smettetela di svolgere un ruolo che non vi è proprio e mettetevi a lavorare per approvare una legge che serve a questo Paese”, dice il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.
Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia del Senato, aveva presentato alcuni emendamenti di sintesi ai capigruppo di maggioranza per trattare sul ddl Zan. Le modifiche che i singoli gruppi avevano proposto la scorsa settimana riguardavano i tre articoli più discussi del testo: l’articolo 1, sulla definizione di identità di genere; il 4, relativo alla libertà di opinione ed espressione, eliminando il comma ‘purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti’ ; il 7, criticato anche dal Vaticano, lascia autonomia alle scuole sulle iniziative per la giornata nazionale contro l’omo e transfobia.