Negli Usa è stata condotta dal National Institute of Health (Nhi) una ricerca “All of us” su un milione di volontari “All of us” e tale studio ha individuato nove persone che si erano contagiate già alla fine del 2019 in cinque stati: Illinois, Wisconsin, Pennsylvania, Mississippi e Massachusetts. Mentre per quanto riguarda i dati ufficiali negli Stati Uniti, il primo caso di Covid-19 è stato accertato in Illinois il 24 gennaio 2020. Si trattava di una donna “positiva” che era appena arrivata da Wuhan e successivamente sono emersi a inizio febbraio i primi casi in Massachusetts e Wisconsin, mentre in Pennsylvania e Mississippi sono stati registrati a marzo.
Ora appunto, grazie ad uno studio federale condotto dal Nhi, le lancette vengono spostate parecchio più indietro per quanto concerne la prima infezione da Sars-Cov-2 avvenuta in Illinois, a dicembre 2019; ancora prima che fossero riportati i nuovi dati ufficiali.
La ricerca definita “All of us” è stata effettuata con l’aiuto di un milione di volontari che hanno donato il sangue in modo tale che si è mappata la diffusione della pandemia. Da questo esame di 24mila campioni raccolti all’inizio del 2020 sono stati individuati in nove persone anticorpi del coronavirus e i ricercatori della rivista Clinical Infectious Diseases hanno potuto riscontare anticorpi in persone il cui campione è stato prelevato “il 7 gennaio dall’Illinois, l’8 gennaio dal Massachusetts, il 3 febbraio dal Wisconsin, il 15 febbraio dalla Pennsylvania e il 6 marzo dal Mississippi”, e tenuto conto che gli anticorpi si sviluppano a circa due settimane dall’infezione significa che è stato facile calcolare che alcuni dei volontari si sono contagiati già a dicembre.
Negli Usa, uno studio della rivista “Clinical Infectious Disease” aveva persino già riscontrato il 13 dicembre 2019 anticorpi in alcuni soggetti colpiti dal coronavirus, mentre un’altra ricerca sul “Journal of Medical Internet Research” aveva evidenziato che negli Stati Uniti il virus era arrivato già a dicembre.
Osservando scientificamente quello che avveniva in Cina nel marzo 2020 il “South China Morning Post”, anche riferendosi a documenti governativi che non sono stati mai resi pubblici, aveva riportato in un articolo che il primo caso accertato di Covid-19 non risaliva all’8 dicembre, come peraltro dichiarato dal governo di Pechino all’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms), ma al 17 novembre 2019 giorno in cui un 55enne residente nella provincia dell’Hubei, dove si trova Wuhan era stato colpito dal virus.
Però solamente il 27 dicembre, Zhang Jixian, medico dell’Hubei Provincial Hospital of Integrated Chinese and Western Medicine e anche membro del Partito Comunista Cinese, comunicò alle autorità che la polmonite anomala rilevata in numerosi pazienti era causata da un coronavirus, quando già almeno 180 persone erano ormai state contagiate e quando l’epidemia stava per allargarsi in tutta la regione e in altri Paesi in maniera esponenziale e virulenta.
In Europa il primo caso di Covid risale al 27 dicembre, quando un uomo venne ricoverato a Bondy ancora prima che la Cina lanciasse l’allarme sulla pandemia.