Home Economia L’Italia verso una soluzione “più rapida” per il destino di Monte dei Paschi

L’Italia verso una soluzione “più rapida” per il destino di Monte dei Paschi

by Freelance

Di Mirko Fallacia

L’Italia si aspetta che i tempi per trovare una soluzione per il creditore in difficoltà Monte dei Paschi di Siena siano “abbastanza stretti”, ha detto venerdì il ministro dell’Industria Giancarlo Giorgetti.

UniCredit, la seconda banca italiana, a luglio ha avviato trattative esclusive con il Tesoro per valutare l’acquisto di “parti selezionate” del Monte dei Paschi, che è per il 64% di proprietà dello Stato a seguito di un salvataggio nel 2017.

La vendita, che richiederebbe allo Stato di iniettare più soldi in MPS, è diventata una questione politica controversa, ulteriormente complicata dalle imminenti elezioni suppletive a Siena il 3-4 ottobre che vedono il segretario del Pd, Enrico Letta, scendere in campo.

Interrogato sulle alternative per MPSon in occasione di una visita a Siena, Giorgetti ha detto che il suo governo ha a che fare con un grosso problema ereditato dalle precedenti amministrazioni “ma sono convinto che troverà la soluzione migliore”.

Roma ha da tempo individuato UniCredit come il miglior acquirente di Mps che ha bisogno di nuovi capitali dopo il salvataggio che è costato ai contribuenti 5,4 miliardi di euro.

Ma i rischi legali a seguito di decenni di cattiva gestione, scarsa qualità del prestito e un franchising commerciale indebolito hanno reso MPS una vendita difficile, costringendo il Tesoro a lavorare sodo per allineare incentivi sufficienti per un acquirente.

Interrogato su possibili alternative, Giorgetti ha detto che ci sono “molte idee” ma Roma ha bisogno di vedere quali sono fattibili in quanto le regole e gli impegni presi con le autorità Ue per restituire il finanziatore toscano alla proprietà privata sono particolarmente onerosi. Ha anche detto che parlerà con premier Mario Draghi delle opzioni.

Alla domanda su una possibile road map per MPS, Giorgetti ha affermato che ci sono scadenze fissate dall’UE e che il governo dovrebbe vedere “cosa si può fare”.

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