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Libertà e giustizia per Leonard Peltier

by Nicola Comparato

Leonard Peltier, condannato a due ergastoli con l’accusa di complicità nell’omicidio di due agenti dell’Fbi nella riserva indiana di Pine Ridge durante una sparatoria, è un attivista nativo americano in lotta per i diritti del suo popolo, nato a Grand Forks nel Nord Dakota il 12 settembre 1944 nella comunità indiana degli Ojibiway. Membro del Movimento indiano americano (Aim), è attualmente detenuto dal giorno del suo arresto nel 1977.

Come militante Peltier si adopera per la difesa della religione tradizionale e delle lingue indigene, nella distribuzione di cibo e nella lotta all’alcolismo. Nella Marcia dei trattati violati del 1972, Peltier è tra gli organizzatori e l’iniziativa che si conclude a Washington presso il Bureau of Indian Affairs ottiene un notevole impatto mediatico. Nello stesso anno viene arrestato con l’accusa di aver aggredito 2 agenti ma viene rilasciato per mancanza di prove e perché il tutto si rivela una montatura. Contemporaneamente, alla presidenza del consiglio tribale di Pine Ridge, l’Fbi fa eleggere Richard Dick Wilson, che crea un corpo di polizia denominato Goons Squads. Cominciano le pressioni della milizia, che in uno scontro uccide 2 indiani, e le proteste dei Sioux che nel 1973 occupano il villaggio di Wounded Knee insieme a militanti dell’Aim e tra loro è presente anche Peltier. Ma dopo i primi successi contro la milizia, gli indiani saranno costretti ad arrendersi: ne moriranno 80 a causa dei Goons.

Nel 1975, una mattina del mese di giugno, gli agenti dell’Fbi Ronald William e Jack Cooler mentre inseguono nella proprietà indiana un giovane sioux di nome Jimmy Eagle cominciano a sparare. Gli indiani rispondono al fuoco uccidendoli entrambi. Dopo numerosi mandati di cattura, scattano le manette per il militante Leonard, senza che nessuna prova o testimonianza possa condurre direttamente a lui. Peltier col passare degli anni diventa un vero e proprio simbolo della discriminazione da parte “dell’uomo bianco”. Il giorno del suo processo, a Fargo, città tristemente nota per essere “anti/nativa/americana”, numerose furono le irregolarità, a cominciare dagli atteggiamenti razzisti da parte del giudice, senza contare poi la giuria composta da soli “bianchi” e per nulla imparziale. Anche se negli anni nuove testimonianze e nuove prove avrebbero potuto scagionarlo, a Peltier è sempre stata negata la possibilità di avere una revisione del processo e di ottenere giustizia e libertà.

Ad oggi sono numerose le manifestazioni di solidarietà in suo nome da ogni parte del mondo per riuscire ad ottenerne la scarcerazione. Peltier è ritenuto un criminale per aver lottato per i diritti del suo popolo o forse è solo colpevole di essere nato nella parte sbagliata del pianeta?

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