Home Senza categoria La globalizzazione disumana degli imperatori moderni

La globalizzazione disumana degli imperatori moderni

by Rosario Sorace

Venne il tempo dell’estraniazione, dello spaesamento e dell’alienazione, allorché il minuscolo nemico invase le vite, come un nemico letale e inaspettato ospite che ti uccide o ti rafforza, secondo complesse leggi biologiche.

Oggi siamo stati costretti a nasconderci, a vivere in un coprifuoco protettivo, a limitare la libertà di cui godevamo. Chissà cosa penserebbe di questo psico – dramma chi è stato costretto a combattere le dittature violente e sanguinarie che hanno devastato l’umanità, oppure, chi è costretto a vivere nella paura di essere colpito da criminali. Sarebbe una bazzecola per loro salvarsi in tal modo la vita, soltanto restando a casa, quando i loro carnefici, li deportavano e massacravano perché non si sottomettevano al potere dispotico o alla violenza criminale.

Ma in altre forme alla radice della scala gerarchica, nella nostra umanità incerta e precaria c’è l’egoismo dei ricchi oligarchi, del profitto smisurato, del mercato irregolare, quei simboli mitici che ci consegnano una società liquida affetta da deliri di onnipotenza che ottenebrano le menti e che ci ha allontanato dagli ideali dai valori equità e giustizia.

Oggi siamo lontani anni luce dall’umanesimo, siamo di fronte ad una fragilità collettiva, che ci lascia attoniti, mentre il futuro ci obbliga a ricostruire una coscienza sociale e morale nuova. Le guerre, la fame, la miseria sono lontane da noi ma è arrivata un’epidemia generata dalla globalizzazione che rischia di spazzare vie tutte le certezze. In tal modo la fede nella scienza e nella tecnica é insufficiente e, altresi, l’uomo si sente solo abbandonato in un sol colpo dal trascendente e dalla tecnica.

Un senso di vuoto e d’angoscia pervade, segnando una crisi dell’occidente che raggiunge il suo acume. Si paga il prezzo più alto per avere voltato le spalle ai poveri del mondo, per aver sfruttato la natura senza pudore, per avere sfruttato e schiavizzato il mondo animale.

Inizia la fine delle sorti progressive dello sviluppo tecnologico e quel che succede è la frattura più grave del limite oltrepassato nell’equilibrio con l’ecosistema.

Sento, però, che i “Grandi imperatori” manifestano ignoranza e indifferenza per le nostre sorti, non sono collegati con la mente ma soltanto con gli interessi dell’economia e della ricchezza. Riusciremo a trovare un vaccino, per debellare questo trauma, a superare l’emergenza perché siamo esseri pensanti e razionali. Ma temo che non riusciremo ad essere più solidali e a concepire il bisogno di fratellanza che ci deve legare come esseri viventi. Non riusciremo a concepire l’uomo come un fine e non come un mezzo.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento