Home Attualità In Lombardia vaccinati categorie che non ne hanno diritto

In Lombardia vaccinati categorie che non ne hanno diritto

by Rosario Sorace

Nelle Regione Lombardia regna il caos, soprattutto, per quanto riguarda il sistema di prenotazione dei vaccini che è andato in tilt. Tutto nato dal fatto che, in tre giorni, dopo aver approvato il sistema gestito da Aria, si stavano somministrando dosi di vaccino anche a chi non né aveva diritto.

Si è scoperto che, questo malfunzionamento, è avvenuto per una falla della piattaforma e nonostante i controlli effettuati, il siero è stato somministrato a persone di categorie non previste. E, quindi, è accaduto nell’hub della Azienda socio sanitaria territoriale Santi Carlo e Paolo di Milano, dove Aria ha permesso a chiunque di effettuare la prenotazione e ha permesso la vaccinazione anche ai non aventi diritto.

I casi di vaccini non dovuti sono stati ammessi anche dal direttore socio sanitario dell’Asst, Giorgio Cattaneo e questa grave disfunzione ha consentito al consigliere regionale lombardo, Massimo De Rosa, del Movimento 5 Stelle una protesta formale.

Adesso, l’esponente pentastellato chiede l’intervento del governo ricordando a chi non lo sapesse che la piattaforma «è costata 22 milioni di euro». Sino ad adesso sono state vaccinate 406.100 persone che sono meno della metà del totale. Aria ha inviato email a tutto il personale sanitario e sociosanitario interessato dalla campagna, però, in numerosi casi, queste mail sono arrivate alle persone sbagliate, che, appunto, non avevano alcun diritto al vaccino e che nonostante i controlli effettuati sarebbero poi comunque state interessate dalla somministrazione.

Cattaneo non ha potuto nascondere questi problemi di inefficienza e ha affermato che si tratta di un numero molto esiguo che «si contano sulle dita di una mano». De Rosa ha attaccato duramente il governo regionale che già aveva condannato l’organizzazione della regione Lombardia sulla gestione della pandemia lo scorso anno e sulla somministrazione dei vaccini.

«Sono centinaia di migliaia gli anziani che ancora attendono, esattamente come i pazienti oncologici. Le scuole chiudono, anche perché la campagna vaccinale del personale scolastico è partita con colpevole ritardo, perché nessuno in regione Lombardia si era posto il problema di chiedere alle scuole gli elenchi dei docenti. Fino all’ultimo capolavoro di efficienza del modello Bertolaso-Moratti-Fontana: per tre giorni chiunque ha potuto iscriversi alla piattaforma di prenotazione. Risultato? Bisognerà perdere tempo per controllare chi sono i veri insegnanti e cancellare la prenotazione degli altri. Per mesi abbiamo denunciato in Consiglio regionale le falle di Aria. Ora la regione accetterà l’aiuto di Poste italiane, proprio come il M5S suggeriva mesi fa. Questo costerà ai lombardi ulteriori tre settimane di attesa».

In tal senso, per esempio, una ragazza ha completato la prenotazione e ha ricevuto il messaggio di conferma con la data e l’orario in cui avrebbe ricevuto il vaccino. Una volta arrivata alla tenda che era adibita per la somministrazione di vaccini, si è presentata insieme ad un giornalista.

Cosicché, giunti alle tende senza nessuno che si fosse preoccupato di effettuare i dovuti controlli, hanno denunciato l’accaduto chiedendo spiegazioni. Un colonnello gli ha spiegato che «le liste sono costruite dall’Asst e che loro non hanno alcun modo per controllarle. Gli scappa che nei giorni precedenti aveva saputo che tra i vaccinati c’era stato un commercialista e uno studente che, secondo lui, non c’entravano nulla con il personale sanitario e socio sanitario che poteva accedere alla prima fase della campagna di vaccinazione». La ragazza e il cronista sono andati via senza vaccino e successivamente è stata contattata per sapere perché non si fosse vaccinata.

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