Home In evidenza Il carburante continua a salire e il Governo si ingolfa

Il carburante continua a salire e il Governo si ingolfa

by Redazione

Il prezzo del carburante si appresta ad arrivare al suo massimo storico e in occidente è già scattato l’allarme idrocarburi.

In Italia si sono visti nuovi rialzi e le mosse messe in atto dal governo, oltre ad aumentare notevolmente la pressione su quel debito pubblico oramai quasi a quota 3.000 miliardi, risultano davvero inefficaci per contrastare inflazione e favorire la sopravvivenza di aziende e famiglie italiane in forte pressione a causa della guerra in Ucraina e delle conseguenti sanzioni.

Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self service a 2,043 euro/litro. Il prezzo medio praticato del diesel self si porta a 1,972 euro/litro.

I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,835 a 0,850 euro/litro. Infine, in lieve calo il prezzo medio del metano auto che si colloca tra 1,704 e 1,891.

La nuova impennata dei prezzi porta a domandarsi se il taglio delle accise deciso dal governo non sia inefficace o quasi.

Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ha detto che una proroga dello sconto sui carburanti “dipende da quale sarà la situazione economica e finanziaria. È difficile fare previsioni. Vedremo quale sarà l’andamento. L’aumento attuale dei prezzi è dovuto a un aumento del costo del greggio”. E per quanto riguarda le speculazioni? Ancora nulla.

La proroga scade l’8 luglio e il governo ha meno di un mese di tempo per riuscire a trovare una soluzione.

Ma, come spesso accade, in tempi di crisi gli speculatori fanno terra bruciata, infatti, nei primi cinque mesi dell’anno da 1.320 interventi mirati sul prezzo praticato dei distributori di carburante agli automobilisti la Guardia di Finanza ha rilevato 690 violazioni. Il 52,3% degli interessati.

Tra questi le Fiamme gialle hanno rilevato pratiche commerciali scorrette, frodi e manovre anticoncorrenziali.

Il governo nel frattempo non ha rivelato la sua strategia e i partiti fanno a gara su chi si debba intestare questo nuovo dissenso, con le solite poche soluzioni alla mano.

Il Pd vuole imporre un tetto al prezzo di vendita dei carburanti per tutta l’estate che propone di fissarlo per 60 giorni con un Dpcm.

L’idea trova il plauso dei consumatori, secondo cui anzi la misura non va limitata all’estate ma estesa a tutto l’anno.

Calmierare i prezzi, però, potrebbe essere una soluzione se questa spesa non torni a scavare ulteriormente il Debito Pubblico.

Nel frattempo però potrebbero essere elargiti buoni benzina o energia alle famiglie e alle categorie di lavoratori più a rischio come camionisti, pescatori ecc…

Inoltre, per riuscire ad arginare l’aumento, bisognerebbe scaglionare ulteriormente i consumi educando famiglie e imprese a non sprecare energia; tassando molto chi spreca ed alleggerendo la spesa a chi consuma lo stretto necessario per il fabbisogno giornaliero.

Dalle aziende alle famiglie! Urgono dei sacrifici per andare avanti e prendere di più da chi se lo può permettere, in queste occasioni, non può essere visto come un tiro mancino, è una questione di sopravvivenza.

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