Home In evidenza Governo Draghi: Tutti per uno, tranne Meloni. Grillini in attesa del voto Rousseau

Governo Draghi: Tutti per uno, tranne Meloni. Grillini in attesa del voto Rousseau

by Romano Franco

Dopo la giornata di ieri, si conclude il secondo giro di consultazioni. A Mario Draghi, ex presidente della Bce e premier incaricato, è stato dato l’ok dalle principali forze politiche in Parlamento. Rimangono nel mistero i nomi del suo esecutivo, la natura del governo e la tempistica.

Ieri però, ci sono state importanti svolte, infatti, l’ex presidente della Bce chiarisce subito le sue intenzioni e dice no alla flat tax, cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini e di una parte della Confindustria, ma progressività fiscale, con una rimodulazione delle aliquote e senza aumentare il carico sui contribuenti.

La ricetta Draghi, sarebbe quella di rimodulare le aliquote mantenendo un sistema progressivo senza aggiungere nuove imposte. Il programma verrà illustrato in Parlamento, ma la linea del nuovo premier sarebbe una cornice europeista e atlantista dell’esecutivo, conferma che per creare lavoro servirà rilanciare le opere pubbliche e riaprire i cantieri.

Ma le novità non finiscono, si lavorerà per razionalizzare i sussidi sul lavoro, senza eliminarli, ma semplificandoli.

I temi dell’economia, del lavoro e della crescita saranno al centro degli incontri che il presidente del Consiglio incaricato avrà domani con tutte le parti sociali (dagli industriali ai sindacati, dai commercianti alle associazioni ambientaliste). Anche la campagna vaccinale è in cima alle priorità dell’agenda Draghi, ha ripetuto ai partiti: l’obiettivo è migliorare la logistica e la distribuzione per vaccinare quante più persone possibile in un tempo ragionevole, favorendo gli insegnanti tra le categorie che devono avere la priorità nell’accesso al vaccino.

In tutto questo però, mancano gli immaturi grillini che, vivendo nell’eterno complesso: su cosa faranno da grandi, lasciano un paese in stallo e con un emergenza seconda a pochi. Tutto nell’attesa di dare un enorme schiaffo in faccia alla democrazia poiché, dopo la loro elezione nella scorsa legislatura, rimangono ancorati a quell’idea oligarchica e primordiale chiamata: piattaforma Rousseau, che non rappresenta minimamente il loro elettorato.

Le parole del comico genovese la dicono lunga e parlando di Draghi dice: “Mi ha dato ragione su tutto, ma domani votare su queste robe. Io aspetterei un attimo, per fare delle domande cui voi dovete dare delle risposte. Sarete voi a decidere cosa dovremo fare: andare, non andare, mandare affan… questo o quell’altro. Vediamo un attimo. Vi chiedo un attimo di pazienza”.

Poi aggiunge Grillo: “Ho detto: Primo, non ci deve entrare la Lega perché la Lega di ambiente non ha mai capito una mazza di niente. E lui mi ha detto non lo so, vediamo”.

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